TV di fascia alta e TV di fascia bassa a confronto

Confrontiamo i televisori più costosi con quelli dal prezzo più basso, per evidenziare le differenze e capire quando risparmiare o spendere di più.
Di Nicola Zucchini Buriani 29 Agosto 2023
8 minuti di lettura
TV fascia alta vs fascia bassa

Quanta differenza c’è tra un TV di fascia alta e uno di fascia bassa? Quali sono gli aspetti che mettono in maggior risalto i pregi degli uni e le debolezze degli altri? In questo articolo andremo a rispondere a queste domande, essenziali per evitare di sbagliare acquisto del vostro nuovo televisore, sprecando soldi per prodotti inutilmente costosi e, viceversa, per avere aspettative realistiche sulle qualità dei modelli economici, del resto sempre più diffusi, tanto che oggi comprare un prodotto apparentemente “full optional” con poche centinaia di euro è assolutamente possibile.

TV di fascia alta vs TV di fascia bassa: la Smart TV

La Smart TV fa ormai parte della dotazione di qualsiasi televisore che non sia di fascia molto bassa o con dimensioni molto ridotte. Non è del resto difficile intuirne il motivo: avere un prodotto che integra già le applicazioni per i servizi streaming e altre funzionalità, come ad esempio la possibilità di riprodurre file video e audio tramite USB o la rete locale, è indubbiamente più comodo perché non occorre aggiungere dispositivi esterni e si può fare tutto con un unico telecomando.

Proprio la Smart TV è uno degli ambiti in cui emerge più chiaramente la differenza tra un televisore di fascia più alta e uno economico. Che i processori integrati in molti modelli non siano esattamente lo stato dell’arte non è del resto una novità: lo può notare anche chi non è esperto utilizzando semplicemente le funzioni disponibili. Questo discorso è valido anche per prodotti che economici non lo sono affatto, come ad esempio i Samsung S95B, come abbiamo sottolineato nel nostro confronto con il QD-OLED Sony, ma non è di certo un caso isolato.

Sharp FN2EA

Il TV economico Sharp FN2EA

Se quindi anche prodotti più cari prestano tutt’altro che raramente il fianco a critiche, si può facilmente comprendere che sui prodotti economici i compromessi sono all’ordine del giorno. Rallentamenti, reattività non ottimale dei comandi, scatti e scarsa fluidità dell’interfaccia sono tutti difetti che, in misura maggiore o minore, si trovano praticamente su ogni prodotto di fascia bassa. Come sempre c’è chi riesce a fare un po’ meglio, ma comunque l’esperienza non si può definire soddisfacente.

Il motivo è da ricercarsi in una dotazione hardware che fatica a tenere il passo: le prestazioni del processore e il quantitativo di memoria RAM sono praticamente sempre ridotti all’essenziale e questo causa le problematiche che abbiamo descritto sopra. In tanti casi l’esperienza migliora nettamente con l’aggiunta di un dispositivo esterno: quello che consigliamo è la Fire TV Stick, eventualmente in versione 4K, perché funziona bene, mette a disposizione praticamente tutte le applicazioni utili e ha un prezzo contenuto, un requisito fondamentale perché abbinare prodotti come la Apple TV 4K o la Nvidia Shield TV non avrebbe molto senso, se si parla di TV economiche.

TV di fascia alta vs TV di fascia bassa: la qualità dell’immagine

Affermare che un prodotto di fascia alta ha una qualità dell’immagine migliore è ovviamente una banalità che tutti conoscono. Inutile quindi rimarcare che contrasto, livello del nero e luminosità sono decisamente migliori su televisori che costano dai 1.000 euro (più o meno) a salire. Naturalmente non a tutti interessa una qualità molto alta, ci si può anche accontentare di prodotti meno evoluti che, fortunatamente, sono migliorati sensibilmente col passare degli anni.

Quali sono gli ambiti in cui la differenza si nota di più? Sicuramente è l’HDR a far risaltare i limiti dei modelli economici. La luminosità è l’aspetto che salta all’occhio: manca l’esuberanza che consente ai migliori TV di rappresentare immagini di forte impatto. C’è di più: la luminosità contenuta – in genere siamo a 300 o 350 nit di media – impone di comprimere i chiari e gli scuri all’interno di un intervallo molto più limitato, un processo che viene affidato all’elettronica e che obbliga a scurire l’immagine o a schiarire le parti più brillanti che si vanno così a perdere in un bianco indistinto.

Sony A80L

Il TV di fascia alta Sony A80L

Qui vengono in aiuto i formati che utilizzano i metadati dinamici, cioè informazioni che permettono di compiere questo adattamento con molta più precisione, affidandosi alle indicazioni inserite durante la lavorazione di film, serie TV, documentari, videogiochi eccetera. I formati di questo tipo sono HDR10+ e Dolby Vision e sono particolarmente utili sui TV più economici proprio perché aiutano ad adattare meglio l’HDR agli schermi poco luminosi, mitigandone i limiti. Consigliamo quindi di orientarsi su prodotti con HDR10+ e Dolby Vision, scartando se possibile quelli che non li supportano. Una serie di questo tipo è ad esempio la Sharp FN2EA con Dolby Vision o la CU7170 / CU7172 di Samsung con HDR10+.

TV di fascia alta vs TV di fascia bassa: l’audio

Anche la qualità audio è uno degli aspetti capaci di mettere in risalto le differenze tra prodotti appartenenti a differenti fasce di prezzo. Gli schermi piatti combattono da sempre con l’esigenza di far coesistere spessori estremamente ridotti con sistemi capaci di assicurare una buona riproduzione del suono. Le soluzioni miracolose ad oggi non esistono e infatti non è raro che anche prodotti sopra i 1.000 euro, come alcuni OLED, non riescano a garantire un’esperienza veramente soddisfacente, proprio per via del pochissimo spazio disponibile.

Hisense A6K

Il TV Hisense A6K dal prezzo contenuto

I modelli di fascia alta risolvono solitamente aumentando lo spazio dedicato agli speaker integrati: lo possiamo vedere su modelli come i Panasonic LZ2000, i TCL C935 o i QD-OLED S95C, che hanno spostato ingressi ed elettronica su un box separato per offrire un audio di qualità superiore rispetto agli S90C. Ci sono poi soluzioni ancora più particolari come quelle messe in campo da Sony sui QD-OLED A95K, A90K e A80L, che creano i suoni tramite vibrazioni dello schermo.

Ovviamente nulla di tutto questo è presente sui TV più economici: l’audio è sempre tra i comparti sacrificati per contenere il prezzo. La resa è quindi il minimo sindacale: la potenza è spesso ridotta, non si può salire troppo col volume senza che gli altoparlanti inizi a distorcere il suono, mancano i bassi e anche il bilanciamento non è ottimale. Nei casi peggiori non è sempre facile seguire i dialoghi, ad esempio quando si sovrappongono forti rumori. In poche parole non ci si può aspettare niente di più dell’essenziale e in alcuni casi non si arriva nemmeno a quel livello.

TV di fascia alta vs TV di fascia bassa: la connettività

Le possibilità messe a disposizione da un TV di fascia alta per collegarsi ad altri dispositivi sono ovviamente maggiori. Abbiamo solitamente un Wi-Fi più veloce, un Bluetooth che può essere più aggiornato e un maggior numero di ingressi HDMI. Non è raro che i televisori più economici, specialmente se di piccole dimensioni, non vadano oltre i 2 ingressi mentre quelli dai 40″ in su ne offrono solitamente 3.

Samsung S95C

Il TV Samsung S95C di fascia alta

Una spesa maggiore si traduce perciò in una maggiore versatilità ma è anche vero che non a tutti serve una connettività ampissima. Chi non deve collegare molti dispositivi esterni come decoder, lettori, PC o console, può tranquillamente farsi bastare gli ingressi HDMi che si trovano ormai su molti modelli dal costo contenuto. Un esempio è la serie A6K di Hisense, che parte da meno di 300 euro per un 43″ e mette a disposizione 3 HDMI 2.0b.

Chi usa il proprio televisore principalmente per accedere a Netflix, YouTube, Prime Video e altri servizi presenti praticamente su ogni prodotto “smart” non trarrebbe alcun beneficio da un maggior numero di porte HDMI. In questo caso si deve perciò decidere sulla base delle proprie reali esigenze, spendere cifre più alte solo per avere un “di più” che non si andrebbe poi a sfruttare non è di alcuna utilità.

TV di fascia alta vs TV di fascia bassa: i videogiochi

Per poter trarre il massimo dall’esperienza video-ludica è assolutamente indispensabile evitare i prodotti di fascia bassa. Non esistono infatti in commercio prodotti compatibili con il 4K a 120 Hz o 144 Hz e capaci di sfruttare la frequenza di aggiornamento variabile, tramite tecnologie come FreeSync di AMD o G-Sync di Nvidia. Il limite è fissato per tutti al 4K a 60 Hz, senza funzioni particolari se non l’Auto Low Latency Mode per selezionare automaticamente la modalità Gioco.

LG QNED 82

Il TV LG QNED 82 di fascia media

La scelta è semplice: chi possiede un PC da gioco potente, una PlayStation 5 o una Xbox Series X e vuole il massimo deve acquistare un prodotto almeno di fascia media, come i TCL C735, gli Hisense U79KQ o un LG QNED 82. Sotto questa soglia nessun prodotto si può definire adatto per i giocatori più esigenti.

Pubblicato il 29 Agosto 2023
Nicola Zucchini Buriani
Nicola Zucchini Buriani

Da sempre grande appassionato di tecnologia, ha cominciato con i computer da bambino, passando da Amiga ai PC per arrivare poi ai Mac, i sistemi con cui oggi produce tutti i contenuti pubblicati sul web. Nel frattempo si è sempre dilettato con i videogiochi, altra grande passione che coltiva tuttora. Non solo giochi moderni ma anche retrogame, con una collezione...Leggi tutto

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