Nella fascia economica dei mouse Logitech, il modello Logitech M240 rappresenta una delle soluzioni più adatte al lavoro in mobilità, grazie alle sue dimensioni compatte e alla connettività wireless Bluetooth. Partendo dal design del prodotto, questo mouse offre una forma ergonomica per una presa comoda, ma soprattutto un layout simmetrico che garantisce la massima facilità d’uso sia per gli utenti destrorsi, sia per i mancini. La configurazione del Logitech M240 è piuttosto basilare, con tre pulsanti a disposizione: clic sinistro, clic destro e una rotellina di scorrimento centrale premibile. Caratteristica molto interessante di questo modello è la silenziosità dei pulsanti: rispetto ai mouse più tradizionali, i due switch al di sotto dei pulsanti sono accompagnati da una piccola membrana fonoassorbente, in modo da non far percepire il classico clic alla pressione. Parlando di connettività, come anticipato il Logitech M240 è dotato di tecnologia wireless Bluetooth. Ciò significa che non è necessario collegare il classico dongle USB per la connessione wireless, estendendo la compatibilità del mouse a molti più dispositivi. Il modello M240, infatti, è perfettamente utilizzabile su dispositivi Windows, macOS, Chrome OS, Linux e Android, a patto che sia presente un’antenna per il collegamento Bluetooth. Questa tecnologia, inoltre, riduce al minimo il consumo della batteria, garantendo un’autonomia massima di ben 18 mesi con funzione di sospensione automatica dopo alcuni minuti di inutilizzo. Non è presente una batteria ricaricabile integrata, ma una più semplice pila di tipo AA, facilmente sostituibile una volta esaurita la carica. Infine, Logitech M240 è disponibile in tre diverse colorazioni: nero, bianco e rosa.
Logitech M240 in pillole:
- Mouse compatto con connettività wireless Bluetooth
- Design ergonomico adatto a destrorsi e mancini
- Layout a tre pulsanti con rotellina premibile
- Compatibile con Windows, macOS, Chrome OS, Linux e Android
Nato a Varese nel 1990, ha sempre avuto un rapporto di amore/odio con lo studio, almeno fino alla scelta del suo corso universitario. Con l’iscrizione al corso di Scienze dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Milano, ha finalmente ...
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