Scritto da isombo il 05/10/2024 Variante: 20 capsule molli Acquistato da Farmacia Soccavo
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IBUPROFENE ZENTIVA CAPSULE MOLLI
Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei.
Ibuprofene.
Macrogol 600; potassio idrossido 85% (E525); gelatina; acqua purificata; sorbitolo liquido, parzialmente disidratato (E420); rosso carminio43% (E120).
Trattamento sintomatico di cefalee, emicrania, dolore dentale, mal dischiena, dismenorrea, dolore muscolare, nevralgia, condizioni artritiche non gravi, dolore reumatico, raffreddori accompagnati da febbre e influenza; il medicinale 400 mg e' raccomandato per adulti e adolescenti di eta' superiore a 12 anni (peso corporeo pari o superiore a 40 kg); data la quantita' di principio attivo contenuta in una capsula, il farmaco 200 mg e' raccomandato per adulti e bambini di eta' superiore ai 6 anni (peso corporeo pari o superiore a 20 kg).
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; pazienti con un'anamnesi di reazioni di ipersensibilita'(per esempio broncospasmo, asma, rinite, angioedema o orticaria) associate all'assunzione di acido acetilsalicilico (ASA) o altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS); presenza o anamnesi di ulcera peptica/emorragia ricorrente (due o piu' episodi distinti di ulcerazione o sanguinamento dimostrate); anamnesi di sanguinamento o perforazione gastrointestinale correlata a precedente terapia con FANS; disturbi dell'emocoagulazione e dell'emopoiesi; pazienti con grave insufficienza epatica, grave insufficienza renale o grave insufficienza cardiaca; durante l'ultimo trimestre di gravidanza esiste il rischio di chiusura prematura del dotto arterioso fetale, con possibile ipertensione polmonare persistente. Il travaglio puo' essere ritardato e avere una duratamaggiore, con una maggior tendenza al sanguinamento sia per la madre sia per il bambino. Il farmaco 200 mg non e' adatto per bambini di eta' inferiore ai 6 anni (peso corporeo < 20 kg), a causa della quantita'di principio attivo contenuta in una capsula. Il medicinale 400 mg non e' adatto a bambini di eta' inferiore ai 12 anni (peso corporeo < 40kg), a causa della quantita' di principio attivo contenuta in una capsula.
Esclusivamente per somministrazione orale e impiego a breve termine. Adulti e adolescenti di eta' superiore ai 12 anni (peso corporeo pari o superiore a 40 kg): deve essere usata la dose minima efficace per iltempo minimo necessario ad alleviare i sintomi. Gli adulti devono rivolgersi al medico se i sintomi persistono o peggiorano, o se il prodotto e' necessario per piu' di 10 giorni. Consultare il medico se negli adolescenti (di eta' superiore ai 12 anni) il medicinale e' necessarioper piu' di 3 giorni o se i sintomi peggiorano. La dose raccomandata varia da 200 mg a 400 mg di ibuprofene, fino a tre volte al giorno secondo necessita'. L'intervallo tra due dosi deve essere di almeno 4 ore. Non superare la dose di 1200 mg nelle 24 ore. Bambini di eta' superiore ai 6 anni (peso corporeo <= 39 kg): per i bambini di eta' compresatra i 6 e i 12 anni e' raccomandato il prodotto contenente 200 mg di ibuprofene. Ibuprofene 200 mg deve essere usato solo in bambini di peso corporeo pari ad almeno 20 kg. La dose totale massima giornaliera diibuprofene e' di 20-30 mg per kg di peso corporeo, suddivisa in 3-4 dosi singole, a intervalli di dose di 6-8 ore. Non superare la dose massima giornaliera raccomandata. Non superare la dose totale di 30 mg/kgdi ibuprofene nelle 24 ore. Nei bambini, per ibuprofene 200 mg valgono le seguenti istruzioni di somministrazione. Bambini dai 20 ai 29 kg:1 capsula di ibuprofene 200 mg (ibuprofene 200 mg); dose massima giornaliera in numero di capsule 3 (equivalenti a 600 mg di ibuprofene). Bambini dai 30 ai 39 kg: 1 capsula di ibuprofene 200 mg (ibuprofene 200mg); dose massima giornaliera in numero di capsule 4 (equivalenti a 800 mg di ibuprofene). Bambini di eta' inferiore ai 6 anni (peso corporeo < 20 kg): ibuprofene 200 mg e 400 mg non sono adatti a bambini di eta' inferiore ai 6 anni (peso corporeo < 20 kg), a causa della quantita' di principio attivo contenuta in una capsula. Anziani Il dosaggio per gli anziani e' lo stesso di quello per gli adulti, ma e' necessarioprestare maggiore cautela. Pazienti con insufficienza epatica o dannorenale: nei pazienti con danno renale o compromissione epatica da lieve a moderata non e' necessaria una riduzione della dose, tuttavia e' necessario prestare maggiore cautela. Modo di somministrazione: le capsule devono essere ingerite intere con una quantita' sufficiente di liquido. La capsula puo' essere assunta durante o lontano dai pasti. L'assunzione durante i pasti o subito dopo i pasti puo' ritardare l'inizio dell'azione. Tuttavia, l'assunzione durante i pasti migliora la tollerabilita' del prodotto e riduce la probabilita' di problemi gastrointestinali.
Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.
Gli effetti indesiderati possono essere limitati usando la dose minima efficace per la durata minima necessaria a controllare i sintomi (vedere il rischio gastrointestinale (GI) e cardiovascolare di seguito). Esiste un rischio di danno renale in bambini e adolescenti disidratati. Gli anziani presentano una aumentata frequenza di reazioni avverse ai FANS, in particolare sanguinamenti e perforazioni gastrointestinali,che possono essere fatali. In pazienti affetti da asma bronchiale o malattia allergica o con un'anamnesi di questi disturbi puo' peggiorareil broncospasmo. Prestare cautela in pazienti che soffrono di rinite allergica, polipi nasali o disturbi respiratori ostruttivi cronici, perche' in questi pazienti esiste un maggior rischio di reazioni allergiche. L'uso concomitante di ibuprofene e altri FANS, compresi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2, deve essere evitato. Il lupus eritematoso sistemico e la connettivite mista aumentando il rischio dimeningite asettica. Sussiste un rischio di danno renale perche' la funzione renale puo' peggiorare ulteriormente. Si raccomanda il monitoraggio della funzione renale nei pazienti a rischio, ad esempio pazienticon insufficienza cardiaca e renale, pazienti trattati con diuretici o in caso di disidratazione di qualsiasi eziologia. In generale, l'assunzione abituale di analgesici, in particolare la combinazione di variprincipi attivi per alleviare il dolore, puo' determinare danni renali permanenti, con rischio di insufficienza renale (nefropatia da analgesici). Il rischio puo' aumentare in caso di stress fisico associato aperdita di sali e disidratazione. Pertanto, deve essere evitata. Disfunzione epatica. In caso di somministrazione prolungata sono consigliabili il controllo della conta ematica e il monitoraggio regolare dellafunzione renale ed epatica. E' opportuno interrompere la terapia con ibuprofene in caso di deterioramento della funzione epatica correlata alla sua somministrazione. Di solito, dopo l'interruzione del trattamento lo stato di salute si normalizza. E' anche opportuno un monitoraggio occasionale della glicemia. E' necessaria cautela prima di iniziareil trattamento in pazienti con un'anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca, poiche' in associazione alla terapia con FANS sono state segnalate ritenzione idrica, ipertensione ed edema. Dati di studiclinici ed epidemiologici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, in particolare a dosi elevate (2400 mg al giorno) e in caso di trattamento a lungo termine, puo' essere associato a un leggero aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che dosi basse di ibuprofene (es. <= 1200 mg al giorno) siano associate a un maggior rischio di infarto miocardico. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, arteriopatia periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene solo dopoattenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere fatte prima di iniziare il trattamento a lungo termine in pazienti che presentano fattori di rischio per malattia cardiovascolare. Esistono evidenze che i farmaci che inibiscono la ciclo ossigenasi/la sintesi delle prostaglandine possano compromettere la fertilita' femminile mediante un effetto sull'ovulazione. Tale effetto e' reversibile dopo interruzione del trattamento. Nelle donne che hanno difficolta' a concepire o che stanno effettuando una valutazione della propria fertilita' deve essere valutata la sospensione della terapia con ibuprofene. I FANS devono essere somministrati con cautela in pazienti con un'anamnesi di malattiagastrointestinale, perche' questi disturbi possono essere esacerbati.Sanguinamento, ulcerazioni o perforazioni gastrointestinali (GI) potenzialmente fatali sono state segnalate con tutti i FANS in qualsiasi momento durante il trattamento, con o senza sintomi premonitori o un'anamnesi precedente di eventi GI. All'aumentare delle dosi dei FANS, il rischio di sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinali(GI) e' maggiore nei pazienti con un'anamnesi di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione, e negli anziani. Questi pazienti devono iniziare il trattamento alla dose minima disponibile. Per questi pazienti, nonche' per i pazienti che richiedono l'uso concomitante di basse dosi di acido acetilsalicilico o di altri principi attivi che possono aumentare il rischio gastrointestinale, si deve valutare la terapia combinata con agenti protettivi. I pazienti con un'anamnesi di tossicita' gastrointestinale (GI), in particolare gli anziani,devono riferire qualsiasi sintomo addominale insolito, in particolaredurante le fasi iniziali del trattamento. Si consiglia di prestare cautela nei pazienti che ricevono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale (GI), quali i corticosteroidi orali, anticoagulanti quali il warfarin, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o agenti antipiastrinici quali l'acido acetilsalicilico. Se si verifica un sanguinamento o un'ulcerazione gastrointestinale (GI) in pazienti che assumono ibuprofene, il trattamento deve essere interrotto. Molto raramente, in associazione all'uso di FANS sono state riportate gravi reazioni cutanee, alcune fatali, tra cui dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica. I pazienti sembrano essere a piu' alto rischio di sviluppare queste reazioni all'inizio della terapia: nella maggioranza dei casi le reazioni insorgono entro il primo mese di trattamento. La terapia con ibuprofene deve essere interrotta nonappena compaiano eruzioni cutanee, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. Altre note L'uso prolungato di qualsiasi tipo di analgesico per la cefalea puo' peggiorare il disturbo. Se si verificasse o si sospettasse questa situazione, interrompere il trattamento. Si deve sospettare una diagnosi di cefalea da uso eccessivo di farmaci nei pazienti con cefalee frequenti o quotidiane nonostante (o in conseguenza a) l'uso regolare di farmaci per la cefalea. In conseguenza del concomitante consumo di alcol, gli effetti indesiderati delprincipio attivo, in particolare quelli concernenti il tratto gastrointestinale o il sistema nervoso centrale, potrebbero essere aumentati durante l'uso di FANS. L'ibuprofene puo' mascherare i sintomi di un'infezione (febbre, dolore e gonfiore). Il farmaco contiene sorbitolo. Ibuprofene 200 mg contiene 16 mg di potassio per capsula. Ibuprofene 400mg contiene 32 mg di potassio per capsula.
L'uso concomitante con altri FANS, compresi gli inibitori specifici della cicloossigenasi-2, aumentano il rischio di reazioni avverse. L'ibuprofene (analogamente agli altri FANS) non deve essere usato in associazione con: Aspirina: salvo in caso di aspirina a basso dosaggio (nonsuperiore a 75 mg al giorno) su prescrizione medica, perche' potrebbeaumentare il rischio di reazioni avverse. Dati sperimentali suggeriscono che, assunto in concomitanza, l'ibuprofene puo' inibire l'effetto dell'aspirina a basso dosaggio sull'aggregazione piastrinica. Tuttavia, le limitazioni di questi dati e l'incertezza riguardo all'estrapolazione dei dati ex vivo della situazione nella pratica clinica non consentono di trarre conclusioni definitive per l'uso regolare di ibuprofene, inoltre non si ritengono probabili effetti clinicamente rilevanti in caso di uso occasionale di ibuprofene. Altri FANS inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2: Evitare l'uso concomitante di due o piu' FANS, perche' potrebbe aumentare il rischio di reazioni avverse. L'ibuprofene deve essere usato con cautela in associazione a: Corticosteroidi: perche' possono aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale. Antipertensivi e diuretici: perche' i FANS possono ridurre l'effetto di tali farmaci. I diuretici possono aumentare il rischio di nefrotossicita' dei FANS. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (ad es. pazienti disidratati o pazienti anziani con danno renale) la cosomministrazione di un ACE inibitore, di bloccanti dei recettori beta o di antagonisti dell'angiotensina II e agenti che inibiscono la cicloossigenasi possono determinare un ulteriore deterioramento della funzione renale, compresa una possibile insufficienza renale acuta, solitamente reversibile. Pertanto, questa combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere considerato il monitoraggio della funzione renale dopo l'avvio della terapia concomitante e in seguito periodicamente. Diuretici risparmiatori di potassio: la somministrazione concomitante di ibuprofene e diureticirisparmiatori di potassio puo' provocare iperpotassiemia (si raccomanda il controllo del potassio sierico). Anticoagulanti: I FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, quali il warfarin. Agenti antipiastrinici e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (selective serotonin reuptake inhibitors (SSRI): possono aumentareil rischio di sanguinamento gastrointestinale. Glicosidi cardiaci: i FANS possono esacerbare l'insufficienza cardiaca, diminuire la velocita' di filtrazione glomerulare (GFR) e aumentare i livelli plasmatici di glicosidi. Litio: esistono evidenze di un possibile aumento dei livelli plasmatici di litio. Metotressato: esistono evidenze di un possibile aumento dei livelli plasmatici di metotressato e di un aumento del suo effetto tossico, in particolare gli effetti tossici ematologici. Baclofene: vi sono dati clinici che indichino che i FANS possano aumentare il livello plasmatico di questo farmaco. Ciclosporina: aumento delrischio di nefrotossicita'. Mifepristone: i FANS non devono essere usati per 8-12 giorni dopo la somministrazione di mifepristone, in quanto possono ridurre il suo effetto. Tacrolimus: possibile aumento del rischio di nefrotossicita' quando i FANS sono somministrati con tacrolimus. Zidovudina: aumento del rischio di tossicita' ematologica se i FANS sono somministrati contemporaneamente con zidovudina. Esistono evidenze di un maggior rischio di emartrosi ed ematoma in emofiliaci HIV positivi che ricevono trattamento concomitante con zidovudina e ibuprofene. Antibiotici chinolonici: dati da studi su animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associate agli antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono presentare un maggior rischio di sviluppare convulsioni. Derivati della sulfanilurea: sperimentazioni cliniche hanno indicato interazioni tra ifarmaci antinfiammatori non steroidei e gli antidiabetici (sulfaniluree). Sebbene fino ad ora non siano state descritte interazioni tra l'ibuprofene e le sulfaniluree, in caso di assunzione concomitante si raccomanda un controllo dei valori della glicemia a scopo precauzionale. Sulfinpirazone, probenecid: i medicinali contenenti probenecid o sulfinpirazone possono ritardare l'escrezione di ibuprofene. Aminoglicosidi: poiche' l'ibuprofene puo' diminuire la clearance degli aminoglicosidi, la cosomministrazione puo' aumentare il rischio di nefrotossicita' e ototossicita'. Pemetrexed: la somministrazione concomitante puo' aumentare gli effetti tossici di pemetrexed.
Sono state segnalate reazioni di ipersensibilita', che possono consistere in reazioni allergiche non specifiche e anafilassi; reattivita' del tratto respiratorio, per esempio, asma, asma aggravata, broncospasmo, dispnea; varie reazioni cutanee, per esempio prurito, orticaria, angioedema e, piu' raramente, dermatiti esfoliative e bollose (tra cui necrolisi epidermica ed eritema multiforme). L'elenco dei seguenti effetti avversi relativi a quelli osservati con ibuprofene a dosi da farmaco da banco per l'impiego a breve termine. Nel trattamento di condizioni croniche o nel trattamento a lungo termine possono verificarsi ulteriori effetti avversi. Patologie del sistema Emolinfopoietico. Molto rara: disturbi ematopoietici (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi). I primi segni sono: febbre, mal di gola, ulcere superficiali in bocca, sintomi simil-influenzali, grave spossatezza, sanguinamenti ed ecchimosi di origine sconosciuta. Disturbi del sistema Immunitario. Molto rara: in pazienti con patologie autoimmuni preesistenti (come lupus eritematoso sistemico, connettivite mista) durante il trattamento con ibuprofene sono stati osservati casi isolati disintomi di meningite asettica, quali rigidita' del collo, cefalea, nausea, vomito, febbre o disorientamento. Patologie del sistema Nervoso.Non comune: cefalea; molto rara: meningite asettica, sono stati riportati casi isolati. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non nota: compromissione dell'udito. Patologie gastrointestinali. Non comune: dolore addominale, dispepsia e nausea; Rara: diarrea, flatulenza, stipsie vomito; Molto rara: ulcera peptica, perforazione o emorragia gastrointestinale, melena, ematemesi, talvolta fatali, in particolare negli anziani, stomatite ulcerosa, gastrite. esacerbazione della colite ulcerosa e del morbo di Crohn. Patologie epatobiliari. Molto rara: disturbi epatici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: varie eruzioni cutanee; molto rara: possono verificarsi forme di reazioni cutanee gravi, quali le reazioni bollose, tra cui la sindrome diStevens- Johnson, l'eritema multiforme e la necrolisi epidermica tossica. Patologie renali e urinarie. Molto rara: insufficienza renale acuta, necrosi papillare, specialmente in caso di impiego a lungo termine, associata ad aumento dell'urea sierica ed edema. Reazioni di ipersensibilita'. Non comune: reazioni di ipersensibilita' con orticaria e prurito; molto rara: reazioni di ipersensibilita' gravi. i sintomi possono includere gonfiore del viso, della lingua e della laringe, dispnea,tachicardia, ipotensione (anafilassi, angioedema o grave shock), esacerbazione dell'asma e del broncospasmo. Patologie cardiovascolari e cerebrovascolari: in associazione al trattamento con FANS sono stati segnalati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. Dati clinici ed epidemiologici suggeriscono che l'uso di ibuprofene (in particolare a dosi elevate di 2400 mg al giorno) e nel trattamento a lungo termine possono essere associati a un leggero aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto miocardico o ictus). La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
L'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' avere effetti negativi sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio-fetale. I dati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. E' stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi diprostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita pre-e post-impianto e della mortalita' embrio-fetale. Inoltre, un aumentodi incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali ai quali erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. L'ibuprofene non deve essere somministrato durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, se non chiaramente necessario. Se l'ibuprofene e' usato da donne che stanno tentando di concepire, o durante il primo o il secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta quanto piu' bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile. Nel terzo trimestre di gravidanza tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire a insufficienza renale con oligoidroamnios; la madre e il neonato,al termine della gravidanza, a: un possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che potrebbe verificarsi anche a dosi molto basse; un'inibizione delle contrazioni uterine, con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio. Di conseguenza, l'ibuprofene e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. In studi limitati, l'ibuprofene e' stato ritrovato nel latte materno aconcentrazione molto bassa ed e' poco probabile che abbia effetti negativi sul neonato allattato. Ci sono alcune evidenze che i farmaci cheinibiscono la cicloossigenasi/la sintesi delle prostaglandine possanocompromettere la fertilita' femminile mediante un effetto sull'ovulazione. Tale effetto e' reversibile dopo l'interruzione del trattamento.
IBUPROFENE ZENTIVA ITALIA 400 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
Antinfiammatori e antireumatici, non steroidei; derivati dell'acido propionico.
Ogni compressa rivestita con film contiene 400 mg di ibuprofene.
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, silice colloidaleanidra, idrossipropilcellulosa, sodio laurilsolfato, croscarmellosa sodica, talco. Rivestimento con film [Opadry (bianco) 06B28499]: ipromellosa, macrogol 400, titanio diossido (E171).
Dolore da lieve a moderato, quali cefalea, compresa cefalea emicranica, mal di denti. Dismenorrea primaria. Febbre.
Il medicinale da 400 mg e' controindicato in pazienti con: ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti del medicinale da 400 mg; reazioni di ipersensibilita' precedenti (ad es. asma, rinite, orticaria o angioedema) in risposta all'acido acetilsalicilico o ad altri FANS; anamnesi di sanguinamento o perforazione gastrointestinale, in correlazione a terapia precedente con FANS; ulcera peptica/emorragia attiva o anamnesi di ricorrenza della condizione (due o piu' episodi distinti comprovati di ulcerazione o sanguinamento); graveinsufficienza epatica o renale; insufficienza cardiaca severa (IV classe NYHA); coronaropatia; ultimo trimestre di gravidanza; disidratazione significativa (causata da vomito, diarrea o assunzione insufficiente di liquidi); sanguinamento cerebrovascolare o altro sanguinamento attivo; disematopoiesi di origine non nota; bambini di eta' inferiore ai6 anni.
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento piu' breve possibile necessaria per controllare i sintomi. Questo medicinale e' indicato solo per trattamenti a breve termine, non superiori a 7 giorni. Se i sintomi persistono o peggiorano, consultare il medico. La dose di ibuprofene dipende dall'eta' e dal peso corporeo del paziente. Deglutire la compressa con un bicchiere d'acqua durante o dopo i pasti. Febbre e dolore da lieve a moderato Adulti e adolescenti di eta' superiore a 12 anni (>= 40 kg). 200-400 mg somministrati in una singola dose o 3-4 volte al giorno a intervalli di 4-6 ore. Il dosaggio in caso di cefalea emicranica e': 400 mg somministrati in una singola dose, se necessario 400 mg a intervalli di 4-6 ore. La dose massima giornaliera non deve superare i 1200 mg. Dismenorrea primaria Adulti e adolescenti di eta' superiore a 12 anni: 200-400 mg 1-3 volte al giorno a intervalli di 4-6 ore, al bisogno. La dose massima giornaliera non deve superare i 1200 mg. Adolescenti. Nel caso l'uso del medicinale sia necessario per piu'di 3 giorni negli adolescenti, o nel caso di peggioramento della sintomatologia deve essere consultato il medico. Anziani. I FANS devono essere usati con particolare cautela nei pazienti anziani che sono piu' soggetti a eventi avversi e sono maggiormente a rischio di emorragia, ulcera o perforazione gastrointestinale potenzialmente letale. Se il trattamento e' considerato necessario, occorre somministrare la dose minima per il piu' breve periodo di tempo necessario a controllare i sintomi. Il trattamento deve essere rivalutato a intervalli regolari e sospeso se non si osserva alcun beneficio o se si sviluppa intolleranza.Compromissione della funzionalita' renale. Nei pazienti con riduzioneda lieve a moderata della funzionalita' renale, la dose deve essere mantenuta al livello piu' basso possibile per il periodo piu' breve necessario a controllare i sintomi; la funzionalita' renale deve essere monitorata. Compromissione della funzionalita' epatica. Nei pazienti con riduzione da lieve a moderata della funzionalita' epatica, la dose deve essere mantenuta al livello piu' basso possibile per il periodo piu' breve necessario a controllare i sintomi; la funzionalita' epatica deve essere monitorata.
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Deve essere evitato l'uso del medicinale da 400 mg in concomitanza con FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2 (Cox 2). I pazienti asmatici devono consultare il medico prima di assumere l'ibuprofene. Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimoimpiegando la dose efficace piu' bassa, per il piu' breve periodo di tempo necessario a controllare i sintomi. I pazienti trattati con FANSa lungo termine devono essere posti sotto regolare sorveglianza medica per monitorare gli eventi avversi. Nelle condizioni riportate di seguito, il medicinale deve essere somministrato solo dopo aver valutato attentamente il rapporto rischio/beneficio: lupus eritematoso sistemico (LES) o altre malattie autoimmuni; disturbo congenito del metabolismo della porfirina (ovvero porfiria intermittente acuta); primo e secondo trimestre di gravidanza; allattamento. Nei seguenti casi occorre prestare particolare cautela: patologie gastrointestinali, comprese malattie infiammatorie intestinali croniche (colite ulcerosa, morbo di Crohn); insufficienza cardiaca e ipertensione; funzionalita' renale ridotta; disfunzione epatica; disturbo dell'ematopoiesi; difetti della coagulazione del sangue; allergie, febbre da fieno, gonfiore cronico dellamucosa nasale, delle adenoidi, malattia ostruttiva cronica delle vie respiratorie o asma bronchiale; immediatamente dopo un intervento chirurgico maggiore. Sanguinamento, ulcerazione e perforazione gastrointestinale. Con tutti i FANS, in qualsiasi momento durante il trattamento,e' stato segnalato sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale, anche letale, con o senza sintomi premonitori o anamnesi remota di eventi gastrointestinali gravi. Il rischio di sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale e' maggiore con dosi di FANS piu' elevate, nei pazienti con anamnesi di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione e negli anziani. Questi pazienti devono iniziare il trattamento alla dose minima disponibile. Per questi pazienti ed anche per i pazienti che richiedono la somministrazione concomitante di acido acetilsalicilico a bassa dose o altri medicinali che potrebbero aumentare il rischio gastrointestinale, occorre prendere in considerazione la terapia di associazione con farmaci gastroprotettivi (ad es. misoprostol o inibitori della pompa protonica). I pazienti con anamnesi di tossicita' gastrointestinale, in particolare se anziani, devono segnalare qualsiasi sintomo addominale insolito (in particolare sanguinamento gastrointestinale) specialmente nelle fasi iniziali del trattamento. Occorre prestare cautela nei pazienti trattati con farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, quali corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin o eparina, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o antipiastrinici come l'acido acetilsalicilico. Quando si sviluppa sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale in pazienti trattati con il medicinale, il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela ai pazienti con anamnesi di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) perche' la patologia puo' essere aggravata. Adolescenti. Negli adolescenti disidratiesiste il rischio di alterazione della funzionalita' renale. Anziani.Gli anziani mostrano una maggiore frequenza di reazioni avverse ai FANS, in particolare sanguinamento e perforazione gastrointestinale, anche letale. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari. Per i pazienti con anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia dalieve a moderata, sono necessari un monitoraggio e una consultazione appropriati perche' in associazione alla terapia con FANS sono stati segnalati ritenzione idrica, ipertensione ed edema. Studi clinici suggeriscono che l'uso diibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), puo' essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es. <=1200mg/die) siano associate a un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione e si devono evitare dosi elevate (2400 mg/die). Attenta considerazione deve essere esercitata anche prima di avviare al trattamento a lungo termine i pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta), soprattutto se sono necessarie dosi elevate (2400 mg/die) di ibuprofene. Reazioni cutanee. Molto raramente sono state segnalate reazioni cutanee gravi, alcune letali, tra cui dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, in associazione all'uso di FANS. I pazienti sembrano essere maggiormente a rischio di queste reazioni nelle prime fasi della terapia perche' l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi nel primo mese di trattamento. Il medicinale deve essere interrottoal primo segno di eruzione cutanea, lesione delle mucose o qualsiasi segno di ipersensibilita'. Effetto renale. A causa del suo effetto sulla perfusione renale, l'ibuprofene puo' provocare ritenzione di sodio,potassio e liquidi in pazienti che non hanno mai sofferto in precedenza di disturbi renali. Questo puo' causare edema o anche determinare insufficienza cardiaca o ipertensione nei pazienti predisposti. Come con altri FANS, la somministrazione prolungata di ibuprofene agli animali ha determinato necrosi papillare renale e altre alterazioni patologiche del rene. Nell'uomo, sono stati segnalati casi di nefrite interstiziale acuta con ematuria, proteinuria e talvolta sindrome nefrotica. Sono stati osservati anche casi di tossicita' renale in pazienti nei quali le prostaglandine rivestono un ruolo compensatorio nel mantenimento della perfusione renale. In questi pazienti, la somministrazione di FANS puo' causare una riduzione dose-dipendente della formazione di prostaglandine e, secondariamente, del flusso ematico renale che puo' precipitare uno scompenso renale palese. I pazienti che presentano il massimo rischio di sviluppo di questa reazione sono quelli con disfunzione renale, insufficienza cardiaca, disfunzione epatica, che assumono diuretici e ACE inibitori e gli anziani. La sospensione del trattamentocon FANS e' seguito in genere da un recupero allo stato pre- trattamento.
Occorre evitare l'uso concomitante di ibuprofene con le seguenti sostanze. Acido acetilsalicilico. La somministrazione concomitantedi ibuprofene e acido acetilsalicilico non e' generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene puo' inibire competitivamente l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l'estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si puo' escludere la possibilita' che l'uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante e' considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene. Altri FANS: in conseguenza degli effetti sinergici, l'uso concomitante di piu' FANS puo' aumentare il rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali. Pertanto, occorre evitare la somministrazione concomitante di ibuprofene con altri FANS. Anticoagulanti: i FANS possono potenziare gli effetti degli anticoagulanti, quali warfarin o eparina. In caso di trattamento concomitante, si raccomanda il monitoraggio dello stato della coagulazione. Ticlopidina: i FANS non devono essere associati alla ticlopidina a causa del rischio di effetto aggiuntivo sull'inibizione della funzionalita' piastrinica. Metotrexato: i FANS inibiscono la secrezione tubulare del metotrexato e possono verificarsi determinate interazioni metaboliche che determinano una riduzionedella clearance del metotrexato. La somministrazione del medicinale 24 ore prima o dopo la somministrazione di metotrexato puo' determinareuna concentrazione elevata del metotrexato e un aumento dei suoi effetti tossici. Pertanto, occorre evitare l'uso concomitante di FANS e dosi elevate di metotrexato. Inoltre, occorre tenere in considerazione il rischio potenziale di interazioni nel trattamento a bassa dose di metotrexato, in particolare nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. Nel trattamento di associazione occorre monitorare la funzionalita' renale. L'ibuprofene (come altri FANS) deve essere assunto solo con cautela in associazione con le seguenti sostanze. Moclobemide: potenzia l'effetto dell'ibuprofene. Fenitoina, litio: la somministrazione concomitante del medicinale con preparati contenenti fenitoina o litio puo' aumentare il livello sierico di questi medicinali. E' necessario controllare il livello sierico del litio e si raccomanda di controllare il livello sierico della fenitoina. Glicosidi cardiaci (es. digossina) : i FANS possono esacerbare l'insufficienza cardiaca, ridurre la velocita' di filtrazione glomerulare e aumentare i livelli plasmatici dei glicosidi cardiaci. Si raccomanda il monitoraggio del livello sierico della digossina. Diuretici e antipertensivi :i diuretici egli ACE inibitori possono aumentare la nefrotossicita' dei FANS. I FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e degli antipertensivi, compresi gli ACE inibitori e i beta bloccanti. Nei pazienti con ridotta funzionalita' renale (ad es. pazienti disidratati o pazienti anziani con ridotta funzionalita' renale), l'uso concomitante di un ACE inibitore e un antagonista dell'angiotensina II con un medicinale che inibiscela ciclossigenasi puo' determinare un'ulteriore compromissione della funzionalita' renale ed anche un'insufficienza renale acuta. Questo effetto e' in genere reversibile. Tale associazione deve essere usata solo con cautela, in particolare nei pazienti anziani. I pazienti devonoessere informati della necessita' di bere quantita' sufficienti di liquidi; occorre prendere in considerazione il monitoraggio periodico dei valori della funzionalita' renale nel periodo immediatamente successivo all'inizio della terapia di associazione. La somministrazione concomitante del farmaco e di diuretici risparmiatori di potassio o ACE inibitori puo' causare iperkaliemia. E' necessario un attento monitoraggio dei livelli di potassio. Captopril: studi sperimentali indicano chel'ibuprofene contrasta l'effetto di aumento dell'escrezione di sodio determinato dal captopril. Aminoglicosidi: i FANS possono rallentare l'eliminazione degli aminoglicosidi e aumentarne la tossicita'. Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): maggior rischio di sanguinamento gastrointestinale. Ciclosporina: il rischio di danno renale determinato dalla ciclosporina viene aumentato dalla somministrazione concomitante di determinati FANS. Questo effetto non puo' essere escluso neanche per l'associazione di ciclosporina e ibuprofene. Colestiramina: il trattamento concomitante con colestiramina e ibuprofene determina un prolungamento e una riduzione (25%) dell'assorbimentodell'ibuprofene. Questi medicinali devono essere somministrati ad almeno un'ora di intervallo. Tacrolimus: rischio elevato di nefrotossicita'. Zidovudina: vi e' evidenza di un aumento del rischio di emartrosi ed ematoma nei pazienti emofiliaci HIV positivi sottoposti a trattamento concomitante con zidovudina e ibuprofene. Potrebbe verificarsi un aumento del rischio di ematotossicita' durante l'uso concomitante di zidovudina e FANS. Si raccomanda di valutare l'emocromo 1-2 settimane dopo l'inizio del trattamento concomitante. Ritonavir: puo' aumentare leconcentrazioni plasmatiche dei FANS. Mifepristone: i FANS somministrati negli 8-12 giorni successivi al trattamento con mifepristone possono ridurne l'effetto. Probenecid o sulfinpirazone: puo' causare un ritardo nell'eliminazione dell'ibuprofene. L'azione uricosurica di queste sostanze viene ridotta. Antibiotici chinolonici: i pazienti che assumono FANS e chinoloni possono presentare un aumento del rischio di sviluppo di convulsioni. Sulfoniluree: i FANS possono aumentare l'effetto ipoglicemico delle sulfoniluree. In caso di trattamento concomitante, si raccomanda il monitoraggio della glicemia. Corticosteroidi : maggiorrischio di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale. Antiaggreganti piastrinici (es. clopidogrel e ticlopidina): maggior rischio di sanguinamento gastrointestinale. Alcol, bifosfonati e oxpentifillina (pentoxifillina): possono potenziare gli effetti indesiderati gastrointestinali e il rischio di sanguinamento e ulcerazione. Baclofene: tossicita' elevata del baclofene.
Gli effetti avversi osservati piu' comunemente sono di natura gastrointestinale. Possono manifestarsi ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, anche letale, in particolare negli anziani. Dopo la somministrazione sono stati segnalati nausea, vomito, diarrea, flatulenza, stipsi, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, esacerbazione della colite e del morbo di Crohn.Meno frequentemente si e' osservata gastrite. Gli effetti indesiderati sono prevalentemente dose-dipendenti. In particolare, il rischio di sanguinamenti gastrointestinali dipende dal dosaggio e dalla durata del trattamento. Studi clinici suggeriscono che l'uso di'ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die) puo' essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardico o ictus). In associazione al trattamento con FANS sono stati segnalati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. Gli effetti indesiderati sono meno frequenti quando la dose massima giornaliera e'1200 mg. La valutazione delle reazioni avverse si basa in genere sulla seguente frequenza: Molto comune (>= 1/10) Comune (>= 1/100, < 1/10)Non comune (da >=1/1.000 a <1/100) Rara (da >=1/10.000 a <1/1.000) Molto rara (< 1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definitasulla base dei dati disponibili). Esami diagnostici. Raro: aumento dell'azoto ureico nel sangue, delle transaminasi sieriche e della fosfatasi alcalina, diminuzione dei valori dell'emoglobina e dell'ematocrito, inibizione dell'aggregazione piastrinica, prolungamento del tempo disanguinamento, diminuzione del calcio sierico, aumento dell'acido urico sierico. Patologie cardiache. Molto rara: palpitazioni, insufficienza cardiaca, infarto miocardico, edema polmonare acuto, edema. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: disturbi ematopoietici (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi). I primi sintomi o segni possono comprendere: febbre, mal di gola, ulcere alla superficie della bocca, sintomi simil-influenzali, grave affaticamento, sanguinamento nasale e della pelle Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, sonnolenza, vertigini, affaticamento, agitazione, capogiro, insonnia, irritabilita'; molto rara: meningite asettica. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi della vista; raro: ambliopia tossica. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Molto raro: tinnito.Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: rinite, broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Molto comune: disturbi gastrointestinali, quali pirosi, dispepsia, dolore addominale e nausea, vomito, flatulenza, diarrea, stipsi; comune: ulcere gastrointestinali,talvolta con sanguinamento e perforazione, perdita di sangue occulta che puo' portare ad anemia, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, colite, esacerbazione delle malattie infiammatorie intestinali, complicazioni dei diverticoli del colon (perforazione, fistola); non comune: gastrite; molto rara: esofagite, pancreatite, stenosi intestinali. Patologie renali e urinarie. Non comune: sviluppo di edema, in particolare nei pazienti con ipertensione arteriosa o insufficienza renale, sindrome nefrotica, nefrite interstiziale che puo' essere associata a insufficienza renale; molto rara: necrosi papillare renale con l'uso a lungotermine. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune:fotosensibilita'; molto raro: gravi forme di reazioni cutanee (eritema multiforme, dermatite esfoliativa, reazioni bollose tra cui sindromedi Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, alopecia, fascite necrotizzante; non nota: reazione da farmaco con eosinofilia e sintomisistemici (sindrome DRESS). Patologie vascolari. Molto rara: ipertensione. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni di ipersensibilita', quali orticaria, prurito, porpora ed esantema, nonche' attacchi d'asma (talvolta con ipotensione); rara: lupus eritematoso sistemico; molto raro: gravi reazioni di ipersensibilita'. I sintomi possono comprendere: edema al viso, gonfiore della lingua, gonfiore interno della laringe con restringimento delle vie respiratorie, dispnea, tachicardia, calo della pressione arteriosa fino al punto di shock potenzialmente letale. Patologie epatobiliari. Molto rara: disfunzione epatica, danno epatico, in particolare con l'uso a lungo termine, insufficienza epatica, epatite acuta, ittero. Disturbi psichiatrici. Rara: depressione, stato confusionale, allucinazioni. Segnalazione delle reazioniavverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette chesi verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-re azione-avversa.
Gravidanza. L'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio-fetale. I dati ottenuti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto spontaneo e di malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare e' risultato aumentato da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti in funzione della dose e della duratadella terapia. Negli animali, la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha mostrato di determinare un aumento della perdita pre e post-impianto e della mortalita' embrio-fetale. Inoltre, e' stato segnalato un aumento delle incidenze di varie malformazioni, comprese quelle cardiovascolari, in animali trattati con un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il medicinale non deve essere somministrato se non strettamente necessario. Seil farmaco viene assunto da una donna che sta tentando di concepire odurante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute al livello minimo possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' evolvere in insufficienza renale con oligoidramnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo' verificarsi anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine che determina un ritardo o un prolungamento del travaglio. Di conseguenza, il farmaco e' controindicato durante l'ultimo trimestre di gravidanza. Allattamento. L'ibuprofene viene escreto nel latte materno, ma a dosi terapeutiche per un trattamento a breve termine, il rischio di effetti sul lattante sembra essere improbabile. Se, tuttavia, viene prescritto un trattamento prolungato, si deve valutare la possibilita' di uno svezzamento precoce. Fertilita'. Vi sono alcune evidenze del fatto che i medicinali che inibiscono la ciclossigenasi/sintesi delle prostaglandine possano causare una compromissione della fertilita' femminile in virtu' di un effetto sull'ovulazione. Questo effetto e' reversibile con la sospensione del trattamento.
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Antinfiammatori e antireumatici, non steroidei; derivati dell'acido propionico.
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Leggi il foglio illustrativo presente all'interno della confezione oppure rivolgiti al tuo medico o farmacista.
Scritto da isombo il 05/10/2024 Variante: 20 capsule molli Acquistato da Farmacia Soccavo
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Scritto da valter.francesconi il 28/09/2024 Variante: 20 capsule molli Acquistato da Slowfarma
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Scritto da rossalm⁸ il 02/08/2024 Variante: 20 capsule molli Acquistato da Farmacia Loreto
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Scritto da Daniela il 19/06/2024 Variante: 20 capsule molli Acquistato da Farmacia Loreto
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Scritto da valter.francesconi il 11/12/2023 Variante: 20 capsule molli Acquistato da Doc Peter
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Scritto da rossalm⁸ il 01/01/2023 Variante: 20 capsule molli Acquistato da GranFarma
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Buon prodotto (ibuprofene) equivalente ad un prezzo intéressante. Efficace dopo qualche minuto dall'assunzione nella versione capsule molli che non procurano fra l'altro problemi allo stomaco. Esiste in commercio sia la versione standard da 200mg che questa "forte" .
Scritto da jeyrush il 16/05/2022 Variante: 20 capsule molli Acquistato da eFarma
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Ottimo prodotto ad un ottimo prezzo.... Lo compro per quando le mie figlie hanno dolori di quei giorni lì e si trovano bene... Il principio attivo è quello ed il costo di molto inferiore rispetto ai marchi noti... Consigliato
Scritto da thefox63 il 25/09/2020 Variante: 20 capsule molli Acquistato da Farmacia Castel del Monte
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Molto valido per il mal di testa e dolori alla cervicale.
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