Quando si viaggia, che si tratti di una gita o di un giro intorno al mondo, spesso e volentieri ci si trova di fronte a panorami davvero bellissimi. Scene mozzafiato che ci mettono di fronte alla grandiosità della natura, al fascino dell’arte o all’ingegnosità dell’architettura. Così mettiamo mano allo smartphone o alla macchina fotografica, desiderosi di portarci a casa almeno un po’ delle emozioni evocate dal panorama.
Poi, però, si guarda la fotografia sullo schermo e si scopre che non ha nulla della magia che avevamo di fronte agli occhi. Peggio ancora, può capitare di scoprire che la foto è venuta male quando ormai siamo già lontani da quel luogo, e non avremo più occasione di riprovarci.
Per evitare tutto questo una soluzione c’è, vale a dire scattare seguendo le nostre regole per fotografare panorami.
Se possibile è preferibile esplorare il luogo prima di mettere mano alla macchina fotografica. Che abbiate uno smartphone economico come lo Xiaomi Redmi Note 8T oppure una costosa fotocamera digitale come Sony A7 R III, vi serviranno a ben poco se non trovate il posto giusto e il migliore punto di vista.
Certo, potete semplicemente affidarvi al caso e sperare di trovare lo scatto perfetto. Ma se sapete già che sarete in una certa zona e avete voglia di fare una bella fotografia, un’occhiatina a Google Maps potrebbe essere utile.
Avere le idee chiare prima di partire è utile, così come indagare sul luogo dove andrete, come abbiamo visto prima. Ma non si sa mai dove e quando vi troverete di fronte a una bella scena, quindi è altrettanto importante saper improvvisare al momento. Magari la pioggia e il vento hanno cambiato il paesaggio, e ciò che prima sembrava noioso ora è fantastico, o viceversa.
Bisogna sapersi adattare, e sarebbe una buona idea assicurarsi di avere un po’ di tempo extra. Sarà difficile fare una bella foto se dovete scappare nel giro di dieci minuti.
Come regola generale l’obiettivo migliore per immortalare un bel panorama è un grandangolo. Per le fotocamere ce ne sono per tutti i gusti e tutte le tasche: dall’economico Samyang 14mm al Nikon 14-24mm. La lunghezza focale ridotta (sotto i 35 mm) fa sì che sia possibile inquadrare una porzione maggiore della scena senza doversi spostare indietro.
Ragion per cui la maggior parte degli smartphone ha una lente grandangolare, e molti di quelli recenti ne hanno una aggiuntiva descritta come ultragrandangolare, e che si rivela in effetti molto utile in svariate occasioni.
Il grandangolo in effetti sarà perfetto per almeno otto foto su dieci. Se potete, però, vale la pena di portarsi dietro anche un obiettivo più lungo, e gestire anche le restanti due foto su dieci. Usando lo zoom l’effetto è che si perde profondità, con un’immagine “appiattita” in cui i vari elementi sembrano più vicini tra loro di quanto siano in realtà. In genere è un effetto da evitare ma a volte, solo ogni tanto, è utile a ottenere una foto più bella.
Se decidete di prendere una reflex o una mirrorless, e trasportare anche qualche obiettivo di ricambio, allora forse sarà una buona idea anche procurarsi anche una borsa per fotografi, dove potrete tenere tutto l’occorrente al sicuro.
Questo accessorio non è sempre necessario, anzi a volte potreste preferire non usarlo. Ma i filtri ND costano davvero poco e in molte occasioni possono fare la differenza. Se nella scena avete delle montagne e il cielo, infatti, con il filtro potrete avere entrambi le parti ben esposte e ricche di dettagli.
In alternativa potete provare a scattare una fotografia HDR, funzione che si trova su praticamente ogni smartphone. Nel caso, sarà opportuno avere un cavalletto – anche uno piccolo – o trovare un altro modo per poggiare il dispositivo e assicurarsi che resti ben fermo.
Se avete una reflex o una mirrorless e un po’ di esperienza, c’è anche un terzo sistema. Con la macchina sul cavalletto, fate un primo scatto regolando l’esposizione sul cielo. E poi un secondo esponendo bene le montagne (o i palazzi, o il bosco, non importa). Poi, a casa, potrete sovrapporre le due immagini e conservare solo la parte esposta correttamente di ognuna. Non è proprio facile, ma il risultato in genere risulta più naturale rispetto all’uso della funzione HDR.
Una volta che arrivate sul posto, spostatevi per cercare il migliore punto di vista. A volte possono bastare pochi passi per fare la differenza, ma se così non fosse vale la pena anche di camminare qualche decina di minuti.
Muovendovi cercate di porre attenzione ai vari piani di posa, perché il distacco tra i soggetti in primo piano e quelli sullo sfondo può creare un grande effetto di profondità e dare vita all’immagine.
Tutti amiamo una bella giornata di sole, con il cielo terso e l’aria limpida. Ma un cielo pieno di nuvole nere, magari al tramonto o all’alba, con un forte vento o altri elementi atmosferici … tutte queste cose aggiungono drammaticità alla vostra fotografia, che altrimenti potrebbe risultare un po’ anonima, per non dire noiosa.
In altre parole, se piove è il momento di uscire. Solo fate attenzione a non rovinare la vostra attrezzatura!
Secondo la regola dei terzi bisogna dividere l’inquadratura in una griglia 3×3 e organizzare i soggetti affinché gli elementi più importanti siano su uno dei punti dove le linee si incrociano. Vale anche per i panorami, ma non bisogna applicarla troppo rigidamente. Soprattutto se si fotografa un ambiente naturale, che di certo non segue alcuna regola.
Potreste essere tentati di far stare tutto nell’inquadratura, ma probabilmente non è una buona idea. In molti casi una foto di panorama è bella proprio in virtù di ciò che avete lasciato fuori. E non si tratta solo di quel tremendo cestino dell’immondizia.
Scegliete un soggetto principale, come per esempio una montagna. E poi provate ad aggiungere altri elementi uno alla volta; se riuscite ad avere qualcosa in primo piano – persino qualche sasso potrebbe andare – avrete un risultato eccellente.
Alcune situazioni sono particolarmente favorevoli per l’uso del bianco e nero. Quando il cielo è particolarmente coperto di nuvole, situazione in cui sarebbe comunque difficile far risaltare i colori. O quando il cielo è di un blu intenso costellato di nuvole bianche. Bisognerà impostare la macchina affinché catturi quante più sfumature possibile, e successivamente la conversione in bianco e nero sarà un successo.
Infine ma non ultimo, spesso e volentieri è utile tornare dove si sono già fatte delle fotografie. Il meteo è sempre diverso,e questo è già una ragione valida, e poi c’è il modo in cui la luce cambia secondo la stagione. E, soprattutto, cambia la sensibilità del fotografo, quindi ciò che vedete oggi potrebbe essere diverso da ciò che vedrete tra qualche anno.
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