Una massiccia esposizione di dati online ha messo potenzialmente a rischio milioni di account legati a servizi online molto diffusi come Apple, Google, Facebook e Microsoft. L’allarme è scattato dopo che un noto esperto di cybersicurezza, Jeremiah Fowler, ha scoperto un server Elasticsearch non protetto, contenente un archivio da 47 GB con oltre 184 milioni di credenziali accessibili liberamente su Internet. L’assenza di qualsiasi forma di protezione, come password o crittografia, ha reso possibile l’accesso indiscriminato a questo enorme deposito di dati sensibili.
Le informazioni compromesse, provenienti da utenti sparsi in almeno 29 paesi, includono username e password associati a numerose piattaforme tra le più utilizzate a livello globale. Sebbene nella comunicazione iniziale non fossero specificati tutti i servizi coinvolti, una successiva analisi condotta da Wired ha confermato che tra i dati figurano credenziali di accesso a ID Apple, account iCloud, Gmail, profili Facebook e Microsoft, oltre ad altri servizi non meglio identificati. Dopo la segnalazione dell’esperto di sicurezza Jeremiah Fowler, il server è stato prontamente disattivato dal provider World Host Group. Restano ignote l’identità di chi ha raccolto queste informazioni e la durata dell’esposizione.
È importante chiarire che non si tratta di una violazione diretta delle infrastrutture di Apple, Google o delle altre big tech coinvolte. I dati sembrano infatti essere stati sottratti da malware del tipo InfoStealer, in grado di intercettare password salvate nei browser e nelle applicazioni installate su smartphone e computer. Questo metodo consente agli aggressori di raccogliere in modo invisibile credenziali da dispositivi infetti. Il vero pericolo nasce dalla pratica, ancora troppo diffusa, di riutilizzare le stesse password su più account. Una sola combinazione di username e password finita in mani sbagliate potrebbe dare accesso a una vasta gamma di servizi personali.
Alla luce di questa grave esposizione, gli utenti che fanno uso di questi servizi farebbero bene ad aggiornare subito le proprie password e ad attivare l’autenticazione a due fattori, così da rafforzare la sicurezza anche in caso di ulteriori fughe di dati.
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