Dal pane alla pizza e non solo: guida ai migliori robot da cucina e planetarie

Robot da cucina e impastatrici planetarie: ecco i protagonisti di questa guida, ovvero quegli apparecchi che offrono un aiuto concreto in cucina, automatizzando e velocizzando alcune operazioni chiave, come la preparazione di un impasto per il pane o la pizza. Tante sono le tipologie e le varianti, partendo dai modelli più essenziali per arrivare a veri e propri robot-chef in grado di pesare, sminuzzare e cuocere gli alimenti. Ne parliamo nella nostra guida, inserendo anche una corposa selezione di prodotti suddivisi in fasce di prezzo.
migliori robot da cucina e planetarie

Come scegliere un robot o una planetaria

Ecco raccolti alcuni spunti di riflessione preliminari che ci aiutano a restringere il campo.

Tipo di impiego – Impastatrice planetaria e robot da cucina sono elettrodomestici differenti con alcune caratteristiche sovrapponibili. Se l’esigenza primaria è quella di lavorare gli impasti per realizzare pane, pasta, pizza e dolci, è la planetaria il prodotto di riferimento. Più versatile, il robot da cucina è il coltellino svizzero degli elettrodomestici da cucina, funzionando anche come grattugia, frullatore, tritatutto, bilancia e via dicendo. A metà strada si collocano i flessibili robot da cucina con planetaria

Potenza e velocità – La potenza dei due elettrodomestici ne va a influenzare prestazioni e consumi. Si parte dai meno muscolosi con potenza di circa 600 Watt per superare i 1.500 Watt con le macchine più performanti ed energivore. La potenza, oltre che circoscrivere la maggiore o minore efficacia del prodotto, ne determina anche la velocità operativa

Dimensioni e design – Ecco due elementi estetici e funzionali con un forte peso in fase d’acquisto. Le dimensioni della macchina sono sempre legate a quelle del contenitore per gli alimenti, sia esso una ciotola o un food processor. Si parte da un litro di capacità per superare anche i 10 litri, con conseguenze dirette sulle quantità di alimenti che è possibile lavorare. Man mano che le misure crescono, risulterà più laborioso posizionare l’elettrodomestico, specie in cucine anguste. Parlando di design, due sono le correnti principali. A planetarie e robot dall’estetica moderna, spesso in colorazione argento, si affiancano numerose soluzioni vintage. Bombate e colorate, impreziosiscono l’ambiente con il caratteristico immaginario anni ’50.

Accessori – Ecco un altro punto che è bene non sottovalutare. Qualità e numero di accessori in confezione, infatti, ci dicono cosa la macchina riuscirà a fare e come. E ciò vale, in particolare, per i robot da cucina, il cui corredo di accessori può prevedere lame di vario tipo, ganci, brocche per frullare, contenitori per cuocere e via dicendo. Più essenziale è la dotazione delle planetarie che, di solito, prevedono un gancio impastatore, una frusta a filo e una a K.

Quanto costano robot da cucina e impastatrici planetarie?

prezzi robot da cucina e planetaria
Potenza e velocità, dimensioni del contenitore, qualità dei materiali costruttivi: ecco alcuni dei fattori che più pesano sul prezzo di robot da cucina e impastatrici planetarie. Il tutto senza dimenticare la componente estetica, specie in presenza di scocche vintage in metallo dalle forme arrotondate. Si parte anche da meno di 50 euro con i robot più semplici per superare senza troppe difficoltà i 500 euro con i modelli più avanzati e completi. Analogo il discorso per le planetarie, il cui prezzo di partenza, però, è leggermente più alto. È piuttosto difficile, infatti, scovare modelli del genere a meno di 80 euro. A incidere non poco sul costo finale è anche la dotazione di accessori in confezione. Non a caso, lo stesso modello è spesso proposto in svariate configurazioni che prevedono più o meno componenti aggiuntivi all’interno. Per dare un’idea concreta di come le differenze di prezzo condizionino le prestazioni, abbiamo selezionato alcuni fra i migliori modelli in commercio, suddividendoli in fasce di prezzo. La fascia economica ha come tetto massimo di spesa i 150 euro. Mentre la fascia economica è compresa fra 150 e 500 euro. Oltre tale soglia, infine, si apre la fascia alta. 

(Dati aggiornati ad aprile 2025 e soggetti a variazione nel tempo)

Fascia economica (fino a 150 euro)

Con un budget massimo per l’acquisto di 150 euro, qualche compromesso è d’obbligo in termini di potenza e velocità. Buona, invece, è la qualità costruttiva che si traduce in robustezza e affidabilità. Fra i prodotti dal miglior rapporto qualità-prezzo, spicca l’impastatrice planetaria Bosch MUMS2AW00, un elettrodomestico compatto con potenza di 700 Watt. Leggera e pratica da posizionare, include una ciotola in plastica da circa 4 l. Più ricercata nel design, l’Ariete 1588 è un’impastatrice dall’estetica vintage proposta in numerose nuance pastello. Forte di 10 velocità e la funzione Pulse, è spinta da un valido motore da 1200 Watt. La ciotola, in questo caso, raggiunge i 5,5 l. Si sale ulteriormente di livello con la Kenwood Prospero+, una macchina che, pur con potenza e capacità leggermente inferiori, offre prestazioni solide frutto del know-how del celebre brand nipponico. Disponibile in numerose configurazioni differenziate per numero di accessori inclusi, è una planetaria multifunzione che stringe l’occhio ai robot da cucina. È progettata, infatti, per lavorare anche come tritatutto e spremiagrumi. Concludiamo nel modo migliore questa prima parte di selezione con la Electrolux Create E5KM1. Proposta in bianco o nero, è un’impastatrice planetaria dalla concretezza straordinaria. Accompagnata da una ciotola in acciaio inox da 5 l, mette al servizio degli impasti 1200 Watt di potenza.

Fascia media (da 150 a 500 euro)

Potenza, velocità e design fanno un balzo avanti con robot da cucina e planetarie di fascia media. Apriamo le danze nel segno della semplicità con l’impastatrice Moderna Ariete 1589, un concentrato di funzionalità made in Italy. Ideale per ogni tipo di impasto grazie alle 11 velocità a disposizione, porta la potenza a ben 1600 Watt, includendo una generosa ciotola da 5,5 l. Curata anche nell’aspetto, è disponibile in bianco, nero oppure rosso. Decisamente diverso è l’approccio di Moulinex Cookeo+, un compatto robot da cucina dal simpatico design tondeggiante. Evoluto nei controlli e nelle funzioni, è un multicooker capace di realizzare in autonomia fino a 150 ricette preimpostate. Provvisto anche di timer per l’avvio ritardato, cuoce in modo classico oppure a vapore. Altro ottimo esponente della categoria è il Bosch MUM5XW20, un robot difficile da battere per versatilità. Oltre alla potenza di 1000 Watt e al contenitore da quasi 4 l, infatti, sfodera un ampio parterre di accessori. Fruste, ganci, lame, una brocca e un elemento mixer: eccone un assaggio. Torniamo su binari più classici con due planetarie simili nel design e nelle prestazioni. Sia la Smeg SMF02 che la Kitchenaid 5KSM125 portano avanti un’identità retrò anni ’50, donando stile senza tempo ad ogni cucina. Declinate in tante colorazioni, sono accompagnate da una ciotola in acciaio inox da quasi 5 l. Veloci e fluide nel movimento, uniscono forma e sostanza. 

Fascia alta (oltre 500 euro)

Ci muoviamo ora nel terreno dei migliori elettrodomestici per la cucina. Planetarie e robot di fascia alta, infatti, sono strumenti professionali dedicati ai più esigenti amanti della cucina. Kenwood Titanium Chef Baker XL KVL85.124SI è una delle macchine più complete in circolazione. Assimilabile a una planetaria nell’estetica, espande il proprio DNA con un‘interessante dotazione di accessori, trasformandosi all’occorrenza in frullatore. Provvista di display LCD, non si fa mancare una bilancia integrata. Portavoce di un’estetica vintage è, invece, Kitchenaid 5KSM185, una classica planetaria con tanto di doppia ciotola e velocità regolabile su 10 livelli. Bella e concreta, fa parte della linea Artisan di Kitchenaid che è sinonimo di qualità costruttiva e funzionale. Appartiene alla stessa famiglia la Kitchenaid 5KSM70SHX che si pone un gradino sopra al modello precedente. Le velocità salgono a 11 mentre la capacità della ciotola raggiunge il ragguardevole tetto dei 6,6 l. Sempre forte di un’estetica retrò, è un elettrodomestico professionale dai consumi ridotti all’osso. Altrettanto convincente è la Famag Grilletta IM10, un’impastatrice a spirale scelta anche da chef e pasticceri. Progettata per gestire grandi impasti attraverso un silenzioso motore inverter brushless, include una ciotola da 10 l. Ed è declinata in tre configurazioni differenziate in base al numero di velocità. Ma quale che sia la scelta, la resa è garantita. 

Robot da cucina e impastatrice planetaria: le principali differenze

robot da cucina vs planetaria
In questo confronto diretto, vediamo quali sono gli elementi che differenziano le due macchine.

Impastatrice planetaria

L’impastatrice planetaria è in grado di impastare, montare e miscelare gli ingredienti necessari a preparare pane, pizze, focacce, pasta oppure dolci. Svolge, quindi, un’unica funzione ma di cruciale importanza per la buona riuscita delle ricette. E facendolo in autonomia, ci libera dalla fatica di lavorare gli impasti, permettendoci anche di guadagnare tempo per altre preparazioni. Nel nostro paese, le impastatrici planetarie hanno iniziato a diffondersi nei primi anni ‘2000, grazie ai nomi forti del settore, come Kenwood, KitchenAid e Bosch. Il nome planetaria deriva dal particolare movimento dell’apparecchio, un moto assimilabile a quello che i pianeti tracciano attorno al sole mentre ruotano su se stessi. Esistono vari tipi di planetarie, differenziate per potenza e velocità, per capienza del recipiente e materiali costruttivi utilizzati. Le più potenti sono in grado anche di lavorare impasti complessi, come quello del panettone. 

Robot da cucina

Il robot da cucina è un elettrodomestico ben più complesso. Quest’ultimo, infatti, nasce per svolgere molte più operazioni, riuscendo anche a tritare, frullare, pesare, affettare e cuocere gli alimenti. Il numero di funzioni varia in base al livello di evoluzione dell’apparecchio. E alcuni sono anche in grado di dialogare con il nostro smartphone attraverso specifiche app. Certo è che i robot da cucina non riescono a eguagliare le performance delle planetarie con gli impasti. Il papà di tutti i robot da cucina è il Vorwerk Bimby, al quale si sono aggiunte col tempo numerose alternative di qualità.

Com’è fatta una planetaria e come funziona

Piuttosto semplice a livello costruttivo, l’impastatrice planetaria (o orbitale) è costituita da una struttura con braccio mobile alla cui sommità vengono agganciate fruste e altri accessori. Il tutto per lavorare un impasto contenuto in una ciotola di dimensioni variabili. Componente chiave dell’elettrodomestico è il motore elettrico che, nei modelli consumer, si colloca sul fondo del corpo macchina. Le planetarie di livello professionale, invece, integrano il motore nel braccio, riducendo così latenze e perdite di potenza. Il punto di forza dell’elettrodomestico è la capacità di replicare automaticamente le azioni meccaniche che vengono compiute quando si prepara l’impasto attraverso una rotazione circolare della frusta e un movimento rotatorio sul proprio asse. Il corredo base di un’impastatrice planetaria, oltre al contenitore dell’impasto in acciaio inox, prevede due tipologie di fruste (a filo e a forma di K), in aggiunta al classico gancio impastatore. La loro diversa conformazione consente a questi accessori di integrarsi al meglio con i movimenti dell’impastatrice. La frusta a filo e quella a K sono più efficaci con gli impasti meno densi. Al contrario, il gancio lavora meglio gli impasti più corposi.

Com’è fatto un robot da cucina e come funziona

Il robot da cucina è un elettrodomestico versatile pensato per ottimizzare il tempo in cucina. I modelli più semplici sono costituiti da un recipiente al cui interno inserire gli ingredienti e da un motore di potenza variabile. Alcuni device sono assimilabili nel design a grandi mixer, altri a vere e proprie planetarie. Ciò che li accomuna tutti, però, è la flessibilità, ovvero la capacità di svolgere tante differenti azioni. Un robot da cucina multifunzione, quindi, è in grado di tritare gli ingredienti, impastare, montare e frullare cibi, anche di diverse consistenze. I più evoluti, poi, riescono a pesare, grattugiare, mescolare, preparare centrifughe e cuocere. Per risultare così flessibile, il robot da cucina ha bisogno di numerosi accessori. Pensiamo, ad esempio, alle lame per lavorare gli impasti, al vassoio vapore a due piani e all’adattatore per pentola a cottura lenta. Non mancano, poi, dischi di diverse dimensioni che consentono di affettare più o meno finemente un alimento, di farlo a julienne o grattugiarlo. I robot con frullatore e mixer, poi, sono accompagnati da una speciale caraffa in vetro o plastica e, talvolta, da un accessorio spremiagrumi. Le macchine con planetaria integrata, infine, sono corredate da fruste e ganci impastatori.

Uno sguardo alle caratteristiche tecniche comuni

Al netto delle inevitabili differenze, non pochi sono in punti in comune fra impastatrice planetaria e robot da cucina. Eccoli di seguito. 

Potenza e velocità

Espressa in Watt, la potenza ha valori compresi fra 600 e oltre 1500. All’aumentare della potenza, cresce la capacità delle due macchine di lavorare ingredienti duri o impasti particolarmente tenaci. Di pari passo, sale anche la velocità che può essere regolata su vari livelli per adattarsi a differenti preparazioni. I robot da cucina più avanzati, ad esempio, mettono in campo anche più di 15 livelli di velocità. E alcuni sono provvisti di funzione Pulse che consente l’emissione di impulsi singoli. Lavorando a intermittenza, questa modalità è ideale per alimenti delicati, come uova e formaggi. 

Dimensioni e peso 

Peso e dimensioni cambiano a seconda del modello, influenzandosi a vicenda. In linea generale, le planetarie risultano un po’ più ingombranti dei robot per via della ciotola per gli impasti. Ma a riportare la situazione in equilibrio ci pensano i robot da cucina con planetaria. La scelta si lega, inevitabilmente, allo spazio a disposizione in cucina. Nella maggior parte dei casi, un’area di 40x30 cm può bastare. Ma alcuni modelli si fanno ancora più contenuti nelle misure. Prendiamo, ad esempio, l’impastatrice Kitchenaid 5KSM175PS le cui dimensioni corrispondono a 37x24x36 cm. Il peso di questo modello, invece, si assesta intorno ai 10/11 kg, non un vero e proprio peso piuma. Ma il peso del corpo macchina, nel caso di un’impastatrice, è cruciale per garantire la necessaria stabilità con le preparazioni più lunghe e complesse. Per i robot senza planetaria, invece, peso e ingombro scendono e il posizionamento si fa più agevole. 

Capienza dei contenitori

Sia per i robot che per le impastatrici, la capienza dei contenitori in cui inserire gli ingredienti è molto importante. Nel primo caso, il cosiddetto food processor ha una capacità che oscilla da 1 a 4 l. Ben più ampia è la ciotola della planetaria che, anche nei modelli più piccoli, difficilmente scende sotto i 3 l. Molto meglio si comportano gli elettrodomestici con contenitore compreso fra 5 e 7 l. E navigando la categoria professional, non è raro incontrare planetarie da 10 l o più.
Matteo Sartini
Matteo Sartini

Nato nel 1980 a Milano, si trasferisce piccolissimo in Toscana, nei pressi di Cortona. Orgogliosamente nostalgico delle ultime due decadi del secolo passato, rimpiange il primo walkman, il poster di Freddie Mercury appeso in camera ed i lunghi pomeriggi in compagnia del Sega Mega Drive.

Crescendo, impara ad amare anche la lettura, partendo dai classici per approdare alla narrativa contemporanea...Leggi tutto

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