Chiacchiere di Carnevale: tutti gli strumenti per prepararle al meglio

Friggitrice classica o ad aria, al forno, in una padella di ferro: quali sono i modi migliori per preparare le chiacchiere di Carnevale?
Di Irene Bicchielli 22 Febbraio 2025
6 minuti di lettura
Le chiacchiere di Carnevale gli strumenti per prepararle

Le chiacchiere di Carnevale, conosciute in diverse zone d’Italia con i nomi più disparati, sono uno dei dolci più popolari e amati del periodo carnevalesco. Questi dolcetti croccanti e leggeri, realizzati con pochi e genuini ingredienti e spolverati con zucchero a velo, rappresentano una tradizione dolciaria che ha origini molto antiche ma che oggi possiamo rivisitare grazie ai tanti elettrodomestici che abbiamo in cucina.

Vero e proprio simbolo del Carnevale, in questo articolo scopriamo in quali modi possiamo preparare le chiacchiere anche a casa, dalla versione classica fritta alle varianti più leggere e sane, ma sempre deliziose.

Come preparare le chiacchiere di Carnevale: tutti gli strumenti

Partiamo dal presupposto che esistono centinaia, se non migliaia, di ricette per preparare le chiacchiere di Carnevale: non ne troverete mai due uguali perché ogni paese, anzi ogni famiglia, ha la propria personalissima ricetta dove dosi e ingredienti cambiano anche solo leggermente. La base rimane comunque un impasto a base di farina bianca, uova, zucchero, burro e un elemento alcolico (c’è chi utilizza il vino bianco, chi la grappa, chi il limoncello e così via), che viene steso e tagliato a strisce irregolari utilizzando una rondella dentellata (la classica smerigliatura dei bordi è un tratto caratteristico immancabile).

Detto ciò, ecco tutti i metodi per cuocere questo semplicissimo ma delizioso impasto.

Fratte di Carnevale

Fratte di Carnevale

Chiacchiere di Carnevale fritte in padella

La cottura classica delle chiacchiere è la frittura in padella. Questo metodo prevede di scaldare abbondante olio (di solito si utilizza quello di semi di arachide) in una padella di ferro profonda, fino a una temperatura di circa 160°-170°. A questo punto le chiacchiere vengono immerse nell’olio caldo, poche per volta per evitare che si attacchino l’una con l’altra, finché non diventano dorate, con una superficie croccante e un interno leggero. È importante mantenere la temperatura dell’olio intorno ai 170° per evitare che le chiacchiere assorbano troppo olio e diventino unte. Una volta pronte, togliete le chiacchiere dalla padella con una schiumarola e lasciatele su un piatto con carta assorbente finché non si saranno raffreddate: a questo punto, è il momento di spolverare con abbondante zucchero a velo.
Questo metodo conferisce una croccantezza irresistibile alle chiacchiere, che avranno una consistenza leggera e friabile.

Chiacchiere di Carnevale cotte al forno

Per una versione più leggera, le chiacchiere possono essere cotte al forno. Questo metodo prevede di stendere l’impasto, ritagliare le forme e cuocerle in forno ventilato ad una temperatura di circa 180-200° per circa 10-15 minuti, o comunque fin quando non vedrete formarsi una crosticina dorata (per favorire la doratura, l’ideale sarebbe girare le chiacchiere a metà cottura). C’è chi preferisce passare prima le chiacchiere in acqua bollente per pochi secondi, per una rapidissima precottura.
La cottura al forno riduce il contenuto di grassi ma, se ben fatta, permette comunque di ottenere una consistenza croccante.

Chiacchiere di Carnevale fritte nella friggitrice ad aria

La friggitrice ad aria permette di preparare praticamente qualsiasi ricetta quindi potete ovviamente utilizzarla anche per realizzare delle deliziose chiacchiere, leggere e salutari perché non c’è bisogno di aggiungere grassi in cottura se non una spennellata d’olio prima di iniziare lacottura. Ad una temperatura di 200° dovrebbero essere sufficienti circa 5 minuti ma controllate comunque le chiacchiere ogni minuto e mezzo per verificare che non si siano attaccate ed eventualmente spruzzate un po’ di olio o spostatele. Anche in questo caso, potete lessare le chiacchiere per qualche secondo in acqua bollente prima di passarle in friggitrice ad aria.
Per chi predilige i metodi di cottura leggeri e salutari, questo è sicuramente il più veloce e pratico, anche se forse dovrete fare di un passaggio (soprattutto se avete un modello non molto capiente). Con le friggitrici ad aria moderne, si ottiene un ottimo livello di croccantezza e friabilità.

Chiacchiere di Carnevale fritte nella friggitrice tradizionale

Ovviamente, le chiacchiere possono essere cotte anche nella classica friggitrice a immersione: basterà immergere i rettangoli di impasto nel cestello pieno d’olio e tirarli su una volta che saranno dorati. Il risultato che si ottiene è lo stesso della frittura in padella, tuttavia il procedimento risulta più semplice e veloce perché la temperatura viene mantenuta costante a circa 180° (molti modelli dispongono di un termostato che permette di controllare la temperatura dell’olio) e perché si evitano schizzi d’olio, rendendo la preparazione più pulita e sicura.

Cosa si beve con le chiacchiere di Carnevale?

Le chiacchiere sono un dolcetto che può essere mangiato in qualsiasi momento, ma è a fine pasto che tradizionalmente vengono servite. In accompagnamento, molte persone amano sorseggiare un bicchierino di vino dolce: tra i più amati ci sono il Passito, ricco e con spiccate note di frutta secca e miele, e il Moscato d’Asti, frizzante e leggero, con un aroma fruttato che ben bilancia il sapore delle chiacchiere. Un altro ottimo abbinamento è quello con il limoncello, che offre un contrasto interessante soprattutto se servito freddo, o con la grappa, per chi cerca un gusto più intenso e deciso.

E naturalmente, come non apprezzare le chiacchiere con un buon caffè? L’amaro e l’aroma dell’espresso fa da perfetto bilanciamento alla dolcezza creando un abbinamento perfetto.

Chiacchiere di carnevale e caffè

Chi ha inventato le chiacchiere?

Non è per niente facile rispondere a questa domanda!

L’origine delle chiacchiere si perde infatti nei secoli passati, riportandoci addirittura all’Antica Roma. Durante i Saturnali, che potremmo considerare come le feste corrispondenti al nostro Carnevale odierno, si festeggiava con ricchi banchetti e ci si travestiva ribaltando l’ordine sociale per qualche settimana. Tra i tanti simboli di questo periodo di festa, c’erano anche le frictilia, dolcetti a base di farina di farro e uova che venivano fritti nel grasso di maiale e poi passati nel miele.

Durante il Medioevo, l’impasto si è arricchito con zucchero, vino e burro, e sono iniziate a delinearsi le diverse varianti regionali. Anche in epoca cristiana, la tradizione di preparare dolcetti fritti nel periodo precedente alla Quaresima si è consolidata, giungendo così fino a noi. Man mano che le chiacchiere cambiavano forma, cambiavano anche nome a seconda della zona d’Italia in cui venivano preparate: se Pellegrino Artusi parla di cenci in Toscana, in Liguria e Piemonte sono da sempre bugie mentre nel Lazio (probabilmente il reale luogo d’origine) prendono il nome di frappe, da cui deriva la versione bolognese di sfrappole; in Trentino e Friuli diventano crostoli, mentre a Venezia si chiamano galani. Il nome chiacchiere rimane comunque quello più diffuso, dalla Lombardia alla Sicilia!

Pubblicato il 22 Febbraio 2025
Irene Bicchielli
Irene Bicchielli

Nata nel 1988 a Firenze, dove vive ancora oggi, ha da sempre uno smisurato amore per le parole. Ha imparato a leggere e a scrivere prima delle scuole elementari e da allora non ha più smesso: lettrice seriale con un'originale passione per i romanzi storici, ha frequentato il liceo classico e poi si è laureata in Scienze Politiche per diventare...Leggi tutto

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