Pixel 6 Pro è uno smartphone top di gamma che offre la migliore esperienza Android sul mercato. Fratello maggiore di Pixel 6, è il primo smartphone Google che offre al suo interno il processore proprietario Tensor, progettato dall’azienda californiana per ottimizzare al massimo le prestazioni e l’efficienza. Un cuore così potente apre anche a tante nuove possibilità offerte dall’intelligenza artificiale, come ad esempio la traduzione simultanea multilingue di messaggi, testi e sottotitoli, anche quando il telefono è offline. Pixel 6 Pro offre anche diverse novità dal punto di vista estetico, soprattutto sulla zona posteriore, dove si vede la cosiddetta Camera Bar, un rialzo che crea un design simmetrico e che ospita una tripla fotocamera di alta qualità. Il sensore principale è da 50 megapixel di tipo grandangolare, più grande della passata generazione e che cattura il 150% di luce in più. Il sensore secondario è di tipo ultra-grandangolare da 12 megapixel, mentre il terzo è un prestante teleobiettivo con zoom ottico da 48 megapixel. La fotocamera frontale è invece da 11,1 megapixel ed è in grado di riprendere video panoramici in 4K. È come avere uno studio fotografico in tasca. Anche lo schermo non delude: è grande, luminoso e con neri perfetti. Si tratta di un display da 6,7 pollici di tipo LTPO OLED con frequenza di aggiornamento a 120 Hz, praticamente il top del mercato. A tutto questo si aggiunge la presenza di Android 12, un sistema operativo completamente ridisegnato e che si adatta in base alle esigenze dell’utente. Pixel 6 Pro è quindi il massimo che un appassionato di smartphone Android può chiedere: è potente, ottimizzato e con un design rinnovato.
Google Pixel 6 Por in pillole:
- Schermo OLED da 6,7 pollici a 120 Hz
- Processore Google Tensor proprietario
- Tripla fotocamera posteriore
- Batteria da 5.003 mAh
Giornalista e copywriter con una grande passione per tutto ciò che è tecnologia e intrattenimento, soprattutto smartphone, tablet e videogiochi, di cui scrive dal 2005. Una passione che porta avanti fin da bambino, quando nella sua stanza entrò il...
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