Elevare il comfort e abbassare i consumi: guida ai migliori climatizzatori inverter

Riduzione dei consumi e incremento delle prestazioni: questi gli obiettivi degli impianti di climatizzazione next-gen. Sono i condizionatori inverter, in particolare, a eccellere per efficienza energetica. A seconda del tipo di ambiente su cui agire, potremo scegliere fra climatizzatori portatili o fissi. E se ciò che cerchiamo è un prodotto che vada bene anche in inverno, le macchine con pompa di calore sono la soluzione di riferimento. Nella nostra guida abbiamo racchiuso consigli e approfondimenti utili a effettuare un nuovo acquisto e una selezione dei modelli migliori suddivisi in fasce di prezzo.
climatizzatore inverter

Come scegliere un climatizzatore inverter

Ecco raccolte le principali variabili che entrano in gioco in fase di scelta:

Struttura e installazione – Il classico climatizzatore split inverter con motore esterno è discreto e silenzioso mentre i modelli portatili offrono maggiore libertà di spostamento e posizionamento. Senza contare che le operazioni di installazione risultano più semplici e rapide. Va detto, però che, mentre ormai tutti i climatizzatori split sono anche in grado di riscaldare, lo stesso non vale per i prodotti portatili. In fase di acquisto di un modello del genere, quindi, è bene controllare se sia provvisto o meno di pompa di calore.

Potenza e numero split – La potenza del climatizzatore si misura in BTU/h è va sempre rapportata alle dimensioni degli ambienti in cui verrà collocato. Lo standard sono i condizionatori inverter 9000 BTU/h ma i più potenti possono anche eccedere quota 36000. Rispetto ai modelli portatili, i condizionatori split offrono maggiore flessibilità perché un unico motore ne può far funzionare anche due o più. Se i portatili, quindi, sono efficaci per un solo ambiente, gli split possono climatizzare anche l’intera abitazione, sempre a patto che il motore eroghi la necessaria potenza.

Consumi e rumorosità – Entrambi gli elementi sono leggibili sull’etichetta energetica, un documento europeo che rappresenta l’identikit del condizionatore inverter. Abbiamo dedicato all’argomento una sezione apposita della guida, marcando le differenze fra prodotti monoblocco e climatizzatori con motore e split separati. 

Funzioni base e smart – Il telecomando del condizionatore racchiude le funzionalità principali: gestione della temperatura e della modalità di utilizzo, della forza e direzione del getto d’aria, del timer. I climatizzatori inverter di tipo smart, però, possono essere controllati a distanza e programmati in modo più articolato. Il tutto grazie al Wi-Fi e ad apposite app per smartphone. 

Quanto costa un climatizzatore inverter?

climatizzatore portatile
Partiamo da una considerazione di base: i climatizzatori inverter hanno un costo medio superiore a quello dei modelli on/off. È pur vero che nel tempo l'investimento iniziale si ripaga ampiamente per via di una gestione della potenza e dei consumi ottimizzata. Senza considerare il fatto che il motore di un condizionatore inverter si mostra molto più silenzioso. Operando in modo dinamico, infatti, resta acceso per periodi più lunghi ma impostato al minimo. Evitando frequenti cicli di accensione e spegnimento, non solo migliorano le prestazioni ma aumenta anche il risparmio in bolletta. All'interno della categoria, però, incontriamo prodotti molto differenti in quanto a potenza ed efficienza energetica. Per chi ha un budget a disposizione non troppo alto, la fascia economica del mercato è il terreno di ricerca ideale, comprendendo climatizzatori fissi e portatili entro i 450 euro. Spendendo un po' di più, ci portiamo a casa modelli monosplit o dual split più avanzati di fascia media, con tetto massimo posto a 900 euro. Oltre tale cifra, si entra nella fascia alta, quella dei condizionatori top di gamma con motore in grado di spingere fino a cinque split.

(Dati aggiornati a maggio 2024 e soggetti a variazione nel tempo)

Fascia economica (entro 450 euro)

Design semplice, struttura robusta e prestazioni di buon livello: ecco cosa offrono i climatizzatori inverter entry-level, il cui unico limite resta la potenza di raffreddamento mai superiore a 12000 BTU/h. Si parte all’insegna del buon rapporto qualità-prezzo con il Beko BEHPC 091, un modello tanto essenziale quanto conveniente. Monosplit da 9000 BTU/h, si comporta bene sia in raffreddamento che con la pompa di calore in azione. Minimal nelle funzionalità, include la modalità Dolce sonno ottimizzata per la notte. Non cambia la potenza ma il salto in avanti è servito con l’accoppiata Daikin ATXF25E + ARXF25E, motore e split di solida fabbricazione con supporto opzionale alla connettività di rete. Arricchito da un filtro antibatterico efficace, mette in campo la classe A++ in modalità freddo e A+ nel riscaldamento. Altrettanto ben costruito è il condizionatore inverter monosplit Samsung Luzon. Pur rappresentando la linea base del colosso di Seul, brilla per silenziosità e rapidità. Il tutto grazie alla tecnologia Digital Inverter Boost che gestisce le temperature in modo accurato e risparmioso. Chiude le danze l’evoluto Hisense CA35YR03G, un modello con funzioni smart opzionali che porta la potenza su un altro livello. Con ben 12000 BTU/h all’attivo, infatti, climatizza senza difficoltà anche ambienti di circa 40 mq. In questo caso è il motore inverter 3D a tenere bassi i consumi e le emissioni acustiche. Mentre l’opzione I-Feel regola la temperatura in autonomia per offrire sempre le migliori condizioni ambientali.

Fascia media (da 450 a 900 euro)

All’aumentare del budget a disposizione, si allarga il bacino di ricerca e spuntano i primi modelli provvisti di più di uno split. Ma anche i climatizzatori inverter monoblocco, come l’ottimo Argo Apollo 10SC. Progettato per lavorare solo in modalità raffreddamento, integra motore e split, mostrandosi veloce a climatizzare e relativamente silenzioso. Provvisto di timer, telecomando, connettività Wi-Fi e display retroilluminato frontale, gestisce senza problemi un ambiente di 20/25 mq. Spostandoci sul terreno dei climatizzatori inverter monosplit, ecco spuntare il potente LG Libero Smart che, come il nome rivela, non si fa mancare evolute funzionalità legate alla rete, supportando anche i comandi vocali. Forte di ben 12000 BTU/h, gestisce senza problemi spazi fino a 40 mq, mostrandosi efficiente e veloce. A chi cerca performance di livello ancora superiore, Trovaprezzi.it consiglia il Mitsubishi MSZ-HR50VF, un monosplit da ben 18000 BTU/h disegnato a misura di grandi ambienti. Straordinariamente silenzioso, non supera i 21 dB di emissioni acustiche. In quanto a consumi, invece, fa valere le classi A++ e A+. In ultimo ma non per importanza, Midea M20G-14HFN8-Q cambia le carte in tavola, proponendo una prestante soluzione dual split a meno di 900 euro. Disponibile in numerose combinazioni nel range da 7000 a 12000 BTU/h per split, include anche il modulo Wi-Fi.

Fascia alta (oltre 900 euro)

Superata la soglia dei 900 euro, la categoria dei climatizzatori inverter si fa ancora più variegata, raccogliendo modelli multisplit nelle più disparate configurazioni. Cominciamo dal valido condizionatore dual split Midea BreezeleSS, proposto con unità interne da 9000 o 12000 BTU/h. Impreziosito dalle funzioni smart, ha nell’omogenea erogazione dell’aria il proprio punto di forza, limitando le correnti fredde e dirette. Si aggiunge un ulteriore elemento a bordo dell’Haier Flexis Plus in versione trial split. Parliamo di un sistema che può climatizzare un appartamento di medie dimensioni senza troppo sforzo. E che si arricchisce di modalità aggiuntive grazie all’app hOn e alla connettività di rete. Altrettanto modulare ma più parco nei consumi si mostra il Panasonic Etherea trial split che sfodera la classe A+++ in raffreddamento e A+ in riscaldamento. E oltre che per consumi, eccelle anche in termini di silenziosità. A livello di combinazioni, per ogni split si parte da 7000 BTU/h per arrivare a 18000. E chiudiamo nel modo migliore con il quadri split Hisense Hi Comfort, una macchina adatta a unità abitative di dimensioni generose, indicativamente dai 100 mq in su. Imbattibile anche nel rapporto qualità-prezzo, aggiunge alla ricca dotazione un programma di autopulizia ben congegnato e la possibilità di regolare il flusso d’aria al millimetro.

Funzionamento del climatizzatore inverter

climatizzatore smart
Nella nostra guida generale ai climatizzatori, abbiamo visto come il funzionamento dell’elettrodomestico sia basato sul moto di un gas refrigerante che passa dal motore agli split, e viceversa. Analizziamo ora le differenze fra modelli inverter e on/off, dedicando una sezione anche ai condizionatori con pompa di calore.

On/off contro inverter

Il compressore è l'elemento che avvia il ciclo e che, sfruttando le capacità di evaporazione e condensazione del gas, permette al condizionatore di immettere aria fredda nell'ambiente ed espellere aria calda all'esterno. In un modello standard, anche chiamato on/off, il motore lavora alternativamente, accendendosi e spegnendosi all'occorrenza. Quando la temperatura dell’ambiente eccede il valore in gradi impostato, si avvia in automatico al massimo della potenza e, una volta raggiunto il livello termico desiderato, si spegne. Differentemente, un climatizzatore inverter lavora a potenza variabile, regolando l'erogazione di aria in modo da mantenere la temperatura stabile. Cuore del sistema è la centralina elettrica, capace di gestire la frequenza del motore dinamicamente. In altre parole, il compressore funziona a varie velocità, ottimizzando il ciclo in base alla temperatura dell'ambiente. Una volta raggiunto il valore termico impostato, la macchina continuerà a lavorare al minimo, mantenendolo costante. Tale tipo di funzionamento produce consumi ridotti rispetto al sistema on/off, realizzando un risparmio energetico medio pari al 30%. In aggiunta, operando al minimo dello sforzo, un condizionatore inverter si mostra anche poco rumoroso.

I vantaggi della pompa di calore

Il climatizzatore inverter supera la controparte on/off in quanto a efficienza energetica. Ma è acquistando un sistema con pompa di calore che il salto di qualità si fa ancora più netto. Questo tipo di condizionatore, infatti, ci consente di affiancare la funzione di riscaldamento a quella di raffreddamento, assicurando un comfort termico per tutte le stagioni. E non solo: una macchina con pompa di calore può anche arrivare a sostituire la caldaia a gas nella produzione di acqua sanitaria. Ma vediamo meglio come funziona un impianto di climatizzazione del genere. Per cominciare, tale meccanismo può trovare spazio sia a bordo di modelli fissi che portatili. Il principio base è semplice e poggia sull'inversione del ciclo che, di norma, è sfruttato per produrre aria fredda. Solitamente, infatti, il gas viene prima condensato e poi fatto evaporare, espellendo il calore verso l'esterno e immettendo aria fredda nell'ambiente domestico. Ma grazie alla valvola a 4 vie, i condizionatori inverter con pompa di calore possono operare al contrario. E così, a essere spinta verso l'esterno è l'aria fredda mentre quella calda è pompata dentro la casa.   

Climatizzatori inverter con pompa di calore molto apprezzati:
Daikin 2AMXF50A
Hisense Hi Comfort dual split
Samsung AJ040TXJ2KG/EU

Portatili o fissi: climatizzatori inverter a confronto

La differenza prestazionale fra un climatizzatore inverter e un modello on/off è evidente. Ma in fase di scelta gli elementi da valutare sono anche altri. La struttura del condizionatore è sicuramente uno dei primi. Parliamo, in buona sostanza della distinzione fra modelli fissi e portatili. Di seguito, pro e contro delle due soluzioni.

Climatizzatore inverter fisso

Siamo al cospetto degli impianti di climatizzazione più diffusi in assoluto. Ci riferiamo a quelli con motore esterno e split interno, collegati attraverso un'apposita canalizzazione. Il compressore è montato in balcone o agganciato attraverso solide staffe alle mura esterne della casa. Lo split, invece, trova posto, di norma, nella parte alta della parete interna. Il bello di questo sistema è che è modulare, ovvero è possibile espanderlo con altri split, sempre se la potenza del motore è sufficiente. Si tratta, inoltre, di un impianto adatto a climatizzare tutta la casa, magari associando un’unità esterna secondaria. L'installazione di un condizionatore inverter fisso, però, può essere piuttosto laboriosa. Qualora l’abitazione non sia strutturalmente dotata di canalizzazioni nelle mura, è necessario effettuare fori di diametro importante per il passaggio delle tubazioni, da coprire poi con apposite canaline. Ma qualche difficoltà potrebbe presentarsi anche per l'installazione del motore, specialmente se la nostra casa non prevede balconi. In aggiunta, nei centri storici possono vigere ferree restrizioni relative al montaggio del compressore all'esterno di palazzi storici o artisticamente rilevanti.

Climatizzatore inverter portatile

Non si corre alcun rischio del genere optando per un climatizzatore portatile con tecnologia inverter. In questo caso, infatti, motore e split sono integrati in un corpo unico da posizionare all'interno della casa. Pratici da trasportare grazie alle ruote sul fondo, i condizionatori portatili possono essere spostati di stanza in stanza. Pur non richiedendo rilevanti opere murarie, resta necessario realizzare un buco nel muro, fondamentale per espellere l'aria calda attraverso un tubo o, magari, effettuare un foro richiudibile nel vetro della finestra. A fronte di un prezzo mediamente inferiore rispetto ai climatizzatori fissi, le macchine portatili sono la soluzione ideale per un ambiente unico di dimensioni non superiori ai 30/40 mq. Aspetto negativo di questa tipologia di prodotto è la rumorosità. Generate dal motore, infatti, le emissioni acustiche di un condizionatore portatile sono decisamente più fastidiose per il fatto che tale componente è posto all'interno delle mura domestiche.

Climatizzatori inverter dall’ottimo rapporto qualità-prezzo:
Daikin FTXM25R + RXM25R
Samsung Cebu Wi-Fi dual split
Mitsubishi MXZ-2HA40VF

Funzionalità base e smart

Controllo della temperatura, direzionamento dell'aria, modalità riscaldamento e deumidificazione: tante sono le funzionalità base di un climatizzatore inverter. I modelli più evoluti, poi, sfruttano la connettività Wi-Fi per offrire all'utente comodissime funzioni smart. 

Funzionalità base

Va premesso che ormai ogni climatizzatore fisso e la gran parte dei modelli portatili sono provvisti di telecomando per il controllo a distanza. Una buona parte, poi, prevede un display LCD che indica a grandi caratteri la temperatura impostata ed i programmi scelti. Ampia è la gamma di possibili azioni che il telecomando mette nelle nostre mani, a partire dalla regolazione stessa della temperatura, dell'intensità del getto d'aria e della relativa direzione. Chiamato swing, il movimento delle alette del condizionatore inverter può essere personalizzato a seconda dei nostri gusti. Oltre alla funzione di raffreddamento, i modelli con pompa di calore sono anche in grado di scaldare l'ambiente. Comune a entrambi è la funzione di deumidificazione mentre è opzionale quella di purificazione dell'aria, identificata con una foglia impressa sul corrispondente tasto del telecomando. Accensione programmata e timer sono altre features proprie di tutti i climatizzatori inverter. Mentre solo alcuni modelli prevedono una modalità notturna che alza (o abbassa) progressivamente la temperatura, man mano che l'ora del risveglio si avvicina.

Funzionalità smart

Sempre più apprezzate dagli amanti della tecnologia, le funzioni smart si stanno diffondendo a bordo di quasi tutti gli elettrodomestici. E i condizionatori non fanno eccezione, rappresentando un elemento chiave dell'ecosistema domestico. Parliamo di funzionalità che rientrano nell'ambito della domotica e che sfruttano la connessione alla rete internet di casa per lavorare. Con il climatizzatore collegato al Wi-Fi, potremo controllarlo a distanza, attraverso app progettate specificamente dai marchi leader del settore, mettendo a portata di smartphone tutte le funzionalità dell'impianto di climatizzazione. Potremo avviarlo mentre siamo sulla via di casa per trovare il clima perfetto al nostro ritorno oppure gestire da lontano la funzione di purificazione e ricircolo dell'aria, ideale per eliminare i cattivi odori. Ma i modelli di ultima generazione sono anche in grado di inviarci notifiche in caso di malfunzionamenti. E ci avvertono ogni qual volta siano necessari interventi di pulizia e manutenzione. In certi casi, infine, riceveremo un report relativo ai consumi del condizionatore, oltre a una serie di utili consigli per contenere gli sprechi e tenere basso l'importo della bolletta. I modelli più recenti, poi, sono gestibili con la voce attraverso comandi impartiti a un assistente vocale che funge da hub di controllo principale. Amazon Alexa e Google Assistant: ecco i più diffusi nelle nostre case, sotto forma di speaker intelligenti. 

Climatizzatori inverter con funzionalità smart:
Daikin FTXM35R + RXM35R
Samsung WindFree Avant dual split
Mitsubishi MXZ-3F54VF

Potenza, consumi e rumorosità: leggere l’etichetta energetica

Obbligatoria per la maggior parte degli elettrodomestici, l'etichetta energetica ne descrive consumi e caratteristiche principali. Nel caso dei climatizzatori, si mostra particolarmente ricca di informazioni che tracciano il DNA del prodotto e ci aiutano nella scelta. Proprio per questo, vedremo come leggerla in tutte le sue parti. Prima, però, è doverosa una precisazione. L'etichetta energetica dei condizionatori, infatti, varia a seconda della tipologia scelta. Piccole differenze intercorrono fra modelli monoblocco e split. Ma anche fra macchine pensate solo per raffreddare e climatizzatori inverter con pompa di calore. Ecco, di seguito, maggiori dettagli.

Classi di efficienza e consumi

Comune a tutti i modelli è la parte alta dell'etichetta, che comprende il codice prodotto e il nome dell'azienda costruttrice. Immediatamente sotto, incontriamo il settore più ampio dell'energy label, quello relativo alla classe energetica. Compresa fra A+++ e D, è specchio dell'efficienza energetica del nostro modello. Ma nel caso dei condizionatori con pompa di calore, la classe energetica raddoppia e avremo, quindi, un indicatore aggiuntivo che traduce in lettere l'efficienza nel riscaldamento. Scendendo ancora, possiamo leggere sull'etichetta ulteriori valori numerici legati a consumi e potenza. Per ciò che riguarda i condizionatori inverter monoblocco, il valore EER (Efficienza energetica in raffreddamento) esprime numericamente il comportamento della macchina nel produrre aria fredda. Ma se siamo di fronte a un climatizzatore con pompa di calore, leggeremo anche un secondo valore. Ci riferiamo al COP, ovvero al coefficiente di prestazione relativo alla funzione di riscaldamento. Presenti anche sui modelli split, i due indicatori prendono il nome, rispettivamente, di SEER e SCOP. In linea generale, man mano che i numeri si fanno più grandi, i consumi scendono. Completano il quadro altri due valori molto importanti: la potenza nominale espressa in kW e i consumi (sempre in kW) per un'ora di utilizzo a precise condizioni regolate dalla normativa europea. 

Le fasce climatiche

Per i soli climatizzatori split e monoblocco con pompa di calore, l’etichetta prevede un maggior numero di informazioni. Mentre la classe energetica in raffreddamento è indicata in modo tradizionale, quella in riscaldamento comprende una mappa dell'Europa suddivisa in fasce climatiche. Ogni modello, quindi, si caratterizzerà per tre differenti classi energetiche, variabili in base al clima della regione in cui verrà utilizzato.

Rumorosità

Merita un breve approfondimento anche questo elemento che, specialmente nei modelli portatili, gioca un ruolo chiave. La rumorosità del motore, infatti, può condizionare l'esperienza d'uso, specialmente durante le ore notturne. Per questo, nell'etichetta energetica è sempre presente un valore che la esprime numericamente, avente come unità di misura i decibel. Nei modelli portatili, è reso attraverso un pittogramma che ritrae un altoparlante all'interno di una casa stilizzata. In quelli con motore e split separati, però, i pittogrammi diventano due: uno per la rumorosità interna ed uno per quella esterna all'abitazione. 

Il climatizzatore giusto per ogni ambiente: l’importanza dei BTU/h

Non dichiarata nell'etichetta energetica dei climatizzatori inverter, la potenza di raffreddamento è, però, un indicatore fondamentale per individuare il modello adatto alle nostre esigenze. Espressa in BTU/h (British Termal Unit per Hour), ci dà modo di rapportare la potenza del condizionatore a quella dell'ambiente in cui è posizionato. Per avere un'idea più chiara di questo dato, basti pensare che 9.000 BTU/h sono in grado di lavorare efficacemente su un ambiente di circa 30 mq. E non a caso, i condizionatori inverter portatili, pensati per ambienti singoli, difficilmente superano i 12.000 BTU/h. Ben diversa è la questione relativa ai climatizzatori con motore esterno e split interni. In questo caso, infatti, i BTU/h possono aumentare anche di molto, consentendoci di collegare più split al compressore e climatizzare due o più ambienti. Attraverso un'altra semplice corrispondenza numerica, poi, potremo associare la potenza di raffreddamento ai consumi energetici. 1.000 BTU/h, infatti, corrispondono all'incirca a 0,3 kW/h. Basterà, quindi, cercare in bolletta il prezzo dell’energia su base oraria per farsi un’idea di quanto ci fa spendere il nostro climatizzatore inverter.

Pulizia e manutenzione

Poche e semplici sono le operazioni da compiere con regolarità per mantenere elevate le prestazioni del nostro climatizzatore inverter. Polvere e detriti sono i nemici principali perché vengono trasportati attraverso l'aria, andandosi ad accumulare intorno al motore e sugli split. Ma pulendo di tanto in tanto questi componenti, il condizionatore potrà lavorare al massimo delle proprie potenzialità. Smontare i filtri degli split è un passaggio chiave da compiere con regolarità, dopo aver aperto lo sportellino frontale. Realizzati in gomma morbida, i filtri si staccano facilmente e possono essere lavati sotto un getto d'acqua, senza aggiungere detersivi. Una volta asciutti, basterà ricollocarli al proprio posto nel climatizzatore. Per il motore posto all'esterno, invece, potremo usare uno straccio umido o anche una scopa, nel caso in cui risulti difficile da raggiungere. Non mancano, poi, a bordo dei modelli più avanzati sistemi automatici di pulizia che, operando un drastico riscaldamento e un successivo raffreddamento, ne ottimizzano le performance. Infine, vi sono delle operazioni annuali delle quali solo un tecnico specializzato può farsi carico. Ci riferiamo al controllo del livello del gas refrigerante e, nel caso di un condizionatore inverter con motore esterno, dell'ancoraggio in sicurezza al balcone o alle mura della casa.
Matteo Sartini
Matteo Sartini

Nato nel 1980 a Milano, si trasferisce piccolissimo in Toscana, nei pressi di Cortona. Orgogliosamente nostalgico delle ultime due decadi del secolo passato, rimpiange il primo walkman, il poster di Freddie Mercury appeso in camera ed i lunghi pomeriggi in compagnia del Sega Mega Drive.

Crescendo, impara ad amare anche la lettura, partendo dai classici per approdare alla narrativa contemporanea...Leggi tutto

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