L’occhio puntato sulla realtà: guida alle videocamere digitali
La videocamera digitale ha cambiato volto negli ultimi 10 anni, facendosi sempre più compatta e intelligente. Videocamere modulari stanno affiancando i modelli tradizionali, mentre le action cam già da tempo si sono conquistate una larga fetta di pubblico. Sia in ambito di videocamere professionali che di prodotti economici, prezzo e prestazioni sono influenzate da numerosi fattori, a partire dalle specifiche tecniche. Ne parliamo approfonditamente nella nostra guida, anche descrivendo i migliori modelli in commercio suddivisi per fasce di prezzo.
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Videocamere Digitali
Indice
Come scegliere una videocamera digitale
Quanto costa una videocamera digitale?
Qualità dell’immagine: il ruolo chiave del sensore
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Come scegliere una videocamera digitale
Ecco raccolti 4 spunti di riflessione per cominciare la ricerca col piede giusto.
Tipologia – Le forme in cui sono declinate le videocamere digitali sono molte. Partire dal tipo di utilizzo che ne faremo, è il modo migliore per inquadrare il target. In alternativa ai classici modelli per riprese casalinghe o professionali, sono largamente apprezzate le action cam. Compatte e leggere, danno il meglio in viaggio e negli sport outdoor. Per riprendere i fondali marini, poi, sono le videocamere subacquee il punto di riferimento. Le vlog camera, invece, offrono funzionalità a misura di content creator. Mentre quelle per la videosorveglianza nascono in funzione della sicurezza. Videocamere a 360 gradi e modelli montati sui droni: ecco altre varianti di successo.
Specifiche tecniche – Una volta definita la famiglia di appartenenza, ci spostiamo sul livello qualitativo della videocamera. E valutare alcune specifiche tecniche valide per tutti i modelli, ci aiuta in fase di scelta. Fra le principali, ricordiamo le performance dello zoom e dello stabilizzatore d’immagine, la bontà del mirino e del display, nonché risoluzione e framerate.
Connettività – Alcune forme di connettività via cavo, USB e HDMI in primis, non sembrano destinate a cedere il passo in breve tempo. A espanderne le possibilità, però, entrano in gioco Bluetooth e Wi-Fi che permettono di gestire il dispositivo da remoto, condividere file in tempo reale o salvarli sul cloud. Per un’archiviazione fisica rapida, però, le schede di memoria SD restano un punto fermo.
Autonomia – Legata alla capacità della batteria, alle dimensioni del display e al tipo di utilizzo, l’autonomia della videocamera ci dice quanto potremo lavorare lontano dalle prese elettriche. Cruciale per registi e videomaker, può essere estesa scegliendo modelli con batteria estraibile e portandosi sempre dietro un battery-pack secondario.
Quanto costa una videocamera digitale?

Data la grande varietà di modelli in commercio, individuare un budget di spesa ci aiuta a restringere il campo di ricerca. Il prezzo delle videocamere digitali è influenzato da numerosi fattori. Alle specifiche tecniche e alla tipologia di prodotto scelto, infatti, si aggiunge il peso del brand. In molti casi, le videocamere portatili “di marca” hanno un costo superiore rispetto ai modelli realizzati da aziende poco conosciute. Sebbene, infatti, il mercato sia ricco di prodotti venduti a prezzi stracciati, optare per un marchio solido con una lunga esperienza alle spalle garantisce al consumatore qualcosa in più in termini qualitativi. Senza contare l’importanza dell’assistenza post-vendita che, nel caso dei grandi brand, è generalmente capillare ed efficace. Come di consueto, la nostra selezione di modelli è strutturata in tre fasce di prezzo, pensate per agevolare il compito in fase d’acquisto. Si parte con la fascia economica che, con tetto di spesa massimo posto a 300 euro, racchiude action cam e handycam dal buon rapporto qualità-prezzo. Si sale di livello con le videocamere sportive di fascia media, incluse nel range 300/500 euro. Oltre tale soglia si pone la fascia alta che espande il terreno di ricerca alle videocamere professionali per il cinema.
(Dati aggiornati a marzo 2025 e soggetti a variazione nel tempo)
(Dati aggiornati a marzo 2025 e soggetti a variazione nel tempo)
Fascia economica (entro 300 euro)
Le videocamere digitali di fascia economica offrono tanto in rapporto al prezzo. Protagoniste della categoria sono le action cam, videocamere portatili perfette per gli amanti degli sport estremi e delle riprese in soggettiva. Vogliamo, però, partire con un prodotto più convenzionale, la handycam AgfaPhoto CC2700. Posizionata ben sotto il tetto dei 300 euro, è piccola, leggera e piuttosto flessibile. Pratica da impugnare con una mano, non si fa mancare un bel display touch da 3 pollici. Buona la risoluzione che tocca i 2,7K per i video e i 24 MP in ambito fotografico. Entriamo nel terreno delle action cam con la GoPro Hero (CHDHF-131), il modello base del celebre marchio a stelle e strisce. Un po’ limitata nelle funzioni, eccelle per leggerezza, facendo registrare solo 86 g sul piatto della bilancia. Pregevole nel design, raggiunge risoluzione 4K e include il sistema di stabilizzazione HyperSmooth 2.0. Piuttosto longeva è la batteria da 1255 mAh. Ancora più versatile, la Insta360 Go 3 pesa solo 35 g in versione standalone. Ma agganciata al case opzionale, mette in campo un luminoso display a sfioramento da 2,2 pollici. Impermeabile e indistruttibile, è abbinata all’Action Pod, un telecomando per il controllo a distanza del device. Più tradizionale nell’estetica, la DJI Osmo Action 4 dispone del GPS e di un solida connettività senza fili. Resistente al freddo fino a -20 gradi, monta un notevole sensore CMOS a elevata luminosità.
Fascia media (da 300 a 500 euro)
Anche portando il budget fino a 500 euro, le action cam continuano a dominare il segmento. Le prestazioni, però, fanno un netto balzo avanti. Si parte bene con la GoPro Hero13, ultima nata di una delle linee di maggior successo di GoPro. Compatibile con numerosi accessori aggiuntivi, può essere fissata a qualsiasi tipo di supporto. E gira video con ampio angolo di visione fino a risoluzione 5,3K. Smart e ultraconnessa, offre una stabilizzazione impeccabile e una grande autonomia grazie alla batteria da 1900 mAh. Ancora più prestante è la batteria della DJI Osmo Action 5 Pro che raggiunge le 4 ore di girato ininterrotto prima di esaurirsi. Disponibile nel bundle standard oppure Adventure, si ferma al 4K con i video ma mette in campo ben 40 MP con le foto. Leggera e robusta, non si fa mancare il Wi-Fi. Discorso simile per la Insta360 Ace Pro 2, anche venduta in un pacchetto con battery pack ausiliario. Impreziosita da un ampio schermo da 2,5 pollici, sfodera una risoluzione massima 8K. Abbassandola, poi, è possibile portare il framerate a 240 fps, valore straordinario per girare in slow-motion. In ultimo ma non per importanza, la Insta360 X4 si fa ancora più compatta e portatile. A prova di brevi immersioni grazie alla certificazione IPX8, cattura video a 360 gradi con risoluzione 5,7K. Al top la qualità fotografica grazie al sensore da 72 MP.
Fascia alta (oltre 500 euro)
Superata la soglia dei 500 euro, si spalancano le porte della fascia alta, affollata di videocamere digitali di ultima generazione, declinate in versione vlog camera, handycam o come prodotti di livello professionale per il cinema. Cominciamo proprio da qui, presentando la validissima Canon XA60. Dedicata ai videomaker che amano viaggiare leggeri, integra in un corpo da 740 g tutto il necessario per girare ad alta qualità. Provvista di zoom ottico 20x, ottimi microfoni, stabilizzazione d’immagine su 5 assi e luminoso sensore CMOS, non si fa mancare un definito display da 3,5 pollici. Ancora meglio si comporta la Panasonic HC-X2 che cresce nelle misure e nelle performance. Arricchita da un obiettivo grandangolare da 24,5 mm, monta un ampio sensore da 1 pollice. Il tutto con un peso di circa 2 kg. Torniamo un passo indietro con la Sony FDR-AX43, una videocamera dedicata all’appassionato esigente ma anche a chi muove i primi passi nel mondo del videomaking. Forte di un design moderno e di un peso di 600 g, è campionessa di portabilità e versatilità. In più, è dotata di connettività Wi-Fi e NFC. Eccellente è il display touch orientabile da 3 pollici. Andiamo ancora a ritroso con l’ultimo modello della nostra selezione. DJI Osmo Pocket 3 è una delle migliori vlog camera in circolazione. Cucita a misura di content creator sempre in movimento, offre maneggevolezza e stabilizzazione gimbal a 3 assi di livello eccezionale. Rapidissima nella messa a fuoco, gira video in 4K a 120 fps, dando vita a suggestivi slow-motion. Il tutto in formato tascabile.
Qualità dell’immagine: il ruolo chiave del sensore

Il sensore d’immagine è paragonabile alla retina dell’occhio. Su di esso, infatti, si imprimono le immagini che poi vengono elaborate digitalmente dal processore e trasformate in filmato o foto. Componente cruciale della videocamera, si comporta in modo diverso al variare delle dimensioni e della tipologia. Vediamo come.
Il formato
Le dimensioni del sensore determinano l’ampiezza dell’angolo di visione della videocamera, impattando con decisione sulla qualità dell’immagine. In più, all’aumentare delle misure, cresce anche la quantità di luce che è possibile catturare. Si parte con i sensori da 1/2.5 pollici, con dimensioni pari a 5.8x4.3 mm per arrivare ai grandi full-frame da 36x24 mm. Fra i due estremi, non mancano svariate soluzioni intermedie. Pensiamo, ad esempio, ai sensori da 1 pollice (13.2x8.8 mm), da 4/3 (17.3x13 mm) o ai diffusi APS-C con formato 22,2x14,8 mm. A bordo delle videocamere digitali professionali, oltre ai sensori di tipo full-frame, è comune incontrare i Super35 mm (24,6x12,97 mm), unanimemente considerati i sensori cinematografici per eccellenza.
La tipologia
Ragionando sulla tipologia, i sensori in commercio sono principalmente due: CCD e CMOS. I sensori CCD sono notoriamente migliori in termini di luminosità e livello del rumore digitale, motivo per cui sono quasi sempre montati a bordo delle videocamere top di gamma. D’altro canto, i sensori CMOS hanno fatto negli ultimi anni un balzo qualitativo impressionante, diventando il punto di riferimento per i modelli consumer, action-cam e mini camere in primis. L’evoluzione tecnologica che ha investito i sensori delle videocamere ha anche determinato la transizione verso il sensore unico, in luogo dei tre sensori separati molto impiegati fino a qualche anno fa. In passato, infatti, le tre componenti cromatiche dell’immagine (rosso, verde e blu) venivano elaborate da altrettanti sensori. Ogni produttore riporta dettagliatamente le caratteristiche tecniche dei sensori inseriti nei propri modelli. Dalla lettura di tali specifiche, è possibile capire quale tipo di dispositivo ci troviamo di fronte.
Uno sguardo all’obiettivo
Se il sensore cattura e registra l’immagine, l’obiettivo ha il delicato compito di far entrare la luce e convogliarla attraverso le lenti verso il sensore stesso. Ma l’obiettivo ospita anche due ulteriori elementi. Vediamoli insieme.
Zoom e stabilizzatore
Lo zoom e lo stabilizzatore di una videocamera digitale sono due componenti fondamentali dell’obiettivo e svolgono funzioni indispensabili per la buona riuscita delle riprese. Lo zoom si occupa di portare in primo piano particolari lontani, senza alcuno spostamento del dispositivo. Lo stabilizzatore, invece, riduce il tremolio e le vibrazioni delle riprese mentre l’operatore si muove o, più semplicemente, impugna la videocamera. Entrambi i componenti possono essere di due tipi, ottici o digitali.
Sistemi ottici e digitali a confronto
Zoom ottico e stabilizzatore ottico sono elementi meccanici mobili. Il primo è un complesso sistema di lenti allineate concentricamente, mentre il secondo è un insieme di sensori che ne correggono la posizione durante le situazioni di ripresa più mosse. I componenti ottici di una videocamera portatile consentono di ingrandire, rimpicciolire e stabilizzare l’immagine video prima che venga catturata e memorizzata dal sensore, mantenendo la massima qualità possibile. Viceversa, zoom e stabilizzatore di tipo digitale (largamente presenti su action-cam e videocamere modulari), sono elaborazioni software in tempo reale delle sequenze video catturate, che vengono ingrandite, ridotte o stabilizzate artificialmente dal processore di immagine esattamente come farebbe un programma di video editing. Non prevedendo alcuna parte meccanica dedicata, zoom e stabilizzatore digitali sono più economici delle loro controparti ottiche, ma offrono una qualità più bassa e maggiori margini d’errore.
Videocamere digitali con stabilizzatore ottico di qualità:
DJI Osmo Pocket 2
GoPro Hero13
GoPro Hero11 Black
DJI Osmo Pocket 2
GoPro Hero13
GoPro Hero11 Black
Risoluzione e framerate: considerazioni generali
La risoluzione di una videocamera digitale è il parametro più in vista, perché viene immediatamente accostato alla definizione dei filmati che è in grado di realizzare. Tuttavia, scegliere una videocamera tenendo conto della sola risoluzione, può rappresentare un limite. Quando parliamo di videocamere 4K, ad esempio, ci riferiamo a prodotti in grado di registrare alla risoluzione di 3840x2160 pixel. Ad influenzare il risultato finale, però, intervengono anche altri fattori, in particolare il tipo di sensore e obiettivo montati, la qualità del processore d’immagine e la presenza o meno di zoom e stabilizzazione ottica. In tal senso, a parità di risoluzione, le immagini girate con una videocamera di fascia alta risulteranno più nitide, brillanti e cromaticamente fedeli di quelle catturate da un prodotto economico. Altro elemento da considerare con attenzione è il framerate, ovvero il numero di fotogrammi al secondo che la videocamera riesce a catturare. Si parte da 30 fps (frames per second) per superare anche i 120. E man mano che il valore cresce, il video si fa più fluido e naturale. Di seguito approfondiamo l’argomento, concentrandoci prima sul comparto video e poi trattando brevemente quello fotografico.
Risoluzione e framerate nei filmati
La risoluzione Full HD (1920 x 1080 pixel) ha rappresentato a lungo lo standard più diffuso a bordo delle videocamere portatili e delle action-cam. Oggi, però, il 4K è sdoganato anche sui modelli base mentre le videocamere premium raggiungono addirittura la risoluzione 8K. Sulle videocamere di ultima generazione, inoltre, l’elevata risoluzione si sposa sempre all’HDR. Acronimo di High Dynamic Range, è una tecnologia capace di esaltare i contrasti cromatici spingendo la luminosità a valori altissimi. Il tutto per emulare l’occhio umano, aumentando decisamente il realismo e la qualità visiva. Risoluzione e framerate vanno sempre di pari passo. Attualmente, i 60 fps sono lo standard per i video in 4K. Mentre si scende a 30 fps in 8K. In generale, un framerate molto alto permette di girare suggestivi video in slow-motion mantenendo la fluidità ad altissimi livelli.
Risoluzione fotografica
La risoluzione degli scatti è nettamente superiore rispetto a quella dei video, fattore che ci consente di realizzare ingrandimenti o mettere in evidenza piccoli dettagli. E sebbene non rappresenti la specifica di punta per una videocamera, ricopre un’importanza sempre maggiore nell’ottica di scegliere un prodotto il più versatile possibile. Volendo fare un paragone chiarificatore, la risoluzione 4K nei video corrisponde a quella di una foto da 8 MP. Il passaggio da pixel a megapixel non stravolge l’unità di misura che resta, sostanzialmente, la stessa. 8 MP, infatti, corrispondono all’incirca ad 8 milioni di pixel, valore che si ottiene moltiplicando 3840x2160 pixel, ovvero le coordinate della risoluzione 4K. In linea generale, le videocamere in commercio vantano risoluzioni fotografiche ben più elevate, comprese fra i 12 e i 64 MP. Il tutto per offrire scatti definiti che garantiscano ampie possibilità in fase di editing.
Display e mirino elettronico: questione di qualità
Due sono i sistemi per controllare ciò che stiamo girando in tempo reale con la nostra videocamera digitale: osservare il display o impiegare il mirino elettronico che, sui modelli più economici, non sempre è presente. Vediamo di seguito quali indicatori ci aiutano a valutarne la qualità.
Dimensioni e risoluzione
Dimensioni e risoluzione sono specifiche chiave per entrambi i componenti. Parlando di display, le misure possono variare da 1 a 5 pollici. La risoluzione del pannello varia con le dimensioni, rimanendo comunque nell’intervallo fra 100.000 e 300.000 pixel. A livello costruttivo, infine, molti dei display in circolazione sono richiudibili e, una volta aperti, orientabili nelle varie direzioni. Mentre sui modelli più piccoli e leggeri, si mostrano del tutto simili a quelli di una fotocamera compatta. In linea generale, è bene considerare che un display più grande e definito, farà segnare consumi energetici più elevati. Per quel che riguarda il mirino elettronico, invece, le misure scendono significativamente, assestandosi sul mezzo pollice, l’equivalente di circa 1.5 cm. E le dimensioni contenute hanno come conseguenza un decremento della risoluzione, che difficilmente supererà i 200.000 pixel.
Tutte le forme della connettività
Le videocamera digitali di ultima generazione si collegano facilmente a computer, smart TV, monitor, videoproiettori, smartphone e altri tipo di device. Per farlo, impiegano cavi o sistemi senza fili. Ne parliamo di seguito.
Connettività via cavo
La connessione HDMI è lo standard più diffuso per interfacciarsi direttamente con schermi e monitor. Fra gli ingressi che non possono mancare, poi, incontriamo almeno una porta USB Type-C, da usare per la connessione a device esterni e, talvolta, per la ricarica. In più, alcune videocamere portatili prevedono ingressi specifici per cuffie e microfoni aggiuntivi.
Connettività wireless
Le gestione della videocamera a distanza si fa intuitiva grazie al Wi-Fi e al Bluetooth. I protocolli senza fili, infatti, vanno spesso a sostituire porte ed ingressi fisici, nell’ottica di assicurare all’utente maggiore interattività e comodità d’uso. Action cam e vlogging camera, inoltre, sfruttano la connettività wireless per trasferire i file sullo smartphone ed editarli o pubblicarli in tempo reale sui social. Ma il telefono può farsi mezzo di controllo a 360 gradi della videocamera, andandone a regolare le impostazioni generali. In ultimo ma non per importanza, anche il GPS può essere considerato una forma di connettività. Disponibile sui modelli di fascia alta, consente di geolocalizzare i video prima di elaborarli o caricarli sul web.
La memoria della videocamera
La memoria di una videocamera digitale è lo spazio nel quale video e foto vengono archiviati, in attesa di essere elaborati o trasferiti altrove. Parliamo, in generale, di schede estraibili che si differenziano per capienza espressa in GB e velocità di lettura e scrittura dati. SD, SDHC e SDXC: ecco le tre tipologie di schede supportate dalle videocamere portatili, in ordine di capacità e velocità crescenti. Più un filmato è lungo e definito, maggiore sarà lo spazio che occuperà sulla scheda di memoria. Registrare con risoluzione 4K UHD richiede molto più spazio libero rispetto al formato Full HD, perché il numero maggiore di pixel si traduce in un valore superiore di byte occupati nella memoria. Una volta verificata la compatibilità della scheda con la videocamera, per individuare la quantità di memoria che fa al caso nostro, è sufficiente tenere a mente alcune indicazioni base. Per realizzare senza problemi video da più di un’ora in formato Full HD, ad esempio, è bene optare per schede di memoria da almeno 16 GB di capienza e classe C10, U1 o V10. Ma per filmare in formato 4K UHD, si parte obbligatoriamente da modelli con 64 GB di spazio di classe U3 o V30. Sul fronte dei video a 360 gradi, infine, consigliamo schede di memoria da minimo 128 GB e classe V60 o V90. Qualora la nostra videocamera sia provvista di Wi-Fi, infine, i file potranno anche essere caricati sul cloud, così da risultare disponibili in qualsiasi momento e da qualsiasi postazione.
Schede di memoria più popolari:
Samsung Evo Plus MicroSD UHS I Class 3
SanDisk Extreme Pro microSD UHS-I Class 3
Verbatim Premium MicroSD UHS I Class 1
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SanDisk Extreme Pro microSD UHS-I Class 3
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Il comparto audio
La qualità dell’immagine è il pilastro di qualsiasi videocamera digitale. Ma gli appassionati videomaker sanno bene quanto sia importante la componente audio al fine di produrre filmati coinvolgenti e immersivi. Se il budget a disposizione ci spinge verso videocamere portatili economiche, non potremo certo aspettarci di trovare a bordo microfoni in grado di offrire un audio preciso, pulito e multicanale. Ma salendo di livello, il mercato si arricchisce di videocamere consumer dalle prestazioni tutt’altro che deludenti. I microfoni integrati delle migliori videocamere si sono evoluti negli anni, fino a raggiungere standard apprezzabili. Pensiamo, in particolare, ai microfoni integrati direzionali, ovvero capaci di simulare un suono stereo o surround. In più, sui modelli di fascia alta sono previsti microfoni che riescono a limitare i suoni troppo forti o indesiderati attraverso l’impiego di avanzate tecnologie di soppressione del rumore. E ancora, se hardware e software della videocamera sono all’altezza della situazione, può essere incluso il supporto a molteplici formati di registrazione e a diversi sistemi di codifica audio (Dolby Atmos, Dolby Digital, DTS o DTS:X). Ma per chi desideri registrare filmati con audio multicanale di qualità ancora superiore, è bene considerare l’acquisto di microfoni esterni, comodamente collegabili alle videocamere.
Autonomia della videocamera
Le dimensioni della videocamera digitale possono incidere sulla durata della batteria ricaricabile presente all’interno. Il concetto su cui si fonda questa affermazione è piuttosto semplice: più la batteria è grande e capiente, più a lungo sarà possibile effettuare riprese senza doversi collegare a una presa di corrente. Va da sé che una action-cam o una micro camera difficilmente potranno eguagliare le prestazioni di una videocamera professionale con batteria di dimensioni più generose. Le batterie delle videocamere sfruttano la stessa tecnologia al litio di smartphone e fotocamere digitali, offrendo prestazioni di alto livello anche se prossime a scaricarsi. Per quantificare la durata di una batteria si impiegano i milliampere/ora (mAh), unità di misura che esprime la capienza della batteria stessa. All’aumentare di tale valore, cresce la capacità di immagazzinare energia, garantendo un’autonomia superiore lontano da prese elettriche. In concreto, la batteria permette di operare ininterrottamente dalle 2 alle 8 ore, variando il proprio comportamento in base al tipo di utilizzo. Chi necessiti di tanta autonomia, può optare per videocamere con batteria sostituibile, portandosi sempre dietro un battery-pack ausiliario.
Videocamere digitali dall’ottima autonomia:
Ricoh Theta SC2
Canon EOS C70
Blackmagic Design Pocket Cinema Camera 6K
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Canon EOS C70
Blackmagic Design Pocket Cinema Camera 6K
Tipologie di videocamere a confronto

Grazie all’evoluzione tecnologica e alla conseguente miniaturizzazione dei componenti, i produttori di videocamere digitali hanno potuto adattare i propri modelli a ogni tipo di uso e contesto. Alle videocamere professionali per il cinema, infatti, si affiancano tanti modelli di natura differente, fra cui action cam, videocamere subacquee, vlog camera, videocamere a 360 gradi e modelli per la videosorveglianza. Il tutto senza contare le videocamere montate sui droni. Approfondiamo, di seguito, tutte queste categorie.
Action cam
Le action cam sono mini videocamere con inquadratura grandangolare che possono essere montate ovunque: sul casco di un pilota di motocross o di un paracadutista, sotto il parafango di un veicolo, su un selfie stick e perfino sul corpo di una chitarra, per riprendere da vicinissimo le mani di un musicista durante un concerto. Compattezza, resistenza e versatilità: ecco le tre caratteristiche principali di una videocamera sportiva che fa dell’immersività e dell’immedesimazione i propri punti di forza. I modelli più evoluti sono in grado di registrare video in formato 8K. E grazie al solido framerate, offrono all’utente eccezionali effetti di slow-motion, time-lapse e hyper-lapse. In aggiunta, montano due o più microfoni interni per la registrazione audio di alto livello, sono impermeabili all’acqua e dotate di display touchscreen. Senza contare che possono integrare il GPS e connettersi via Wi-Fi e Bluetooth ad altri dispositivi multimediali. Le action cam di ultima generazione, inoltre, sono progettate in maniera modulare. I vari blocchi separabili di cui sono costituite, possono essere assemblati e combinati a piacimento, aggiungendo sempre nuove funzionalità, come ad esempio un microfono aggiuntivo o una batteria più capiente.
Videocamere subacquee
Le riprese subacquee sono tra le più complesse da girare. Riservate in passato ai produttori di documentari, sono oggi accessibili anche agli appassionati di immersioni. Caratteristica chiave di una videocamera subacquea è la resistenza alla pressione dell’acqua. Alcuni modelli, ad esempio, prevedono un case esterno in plastica trasparente che offre protezione scendendo in profondità. Altre, invece, nascono waterproof, non richiedendo componenti aggiuntivi per lavorare sott’acqua. Ad accomunare tutte le videocamere subacquee, poi, sono lenti e sensori progettati per catturare immagini nitide in situazioni di bassa illuminazione. In aggiunta, l’angolo di ripresa di una videocamera portatile subacquea deve risultare il più ampio possibile, in modo da immortalare una generosa porzione di fondale.
Vlog camera
Le case produttrici stanno dedicando sempre maggiore spazio alle vlog camera, modelli indirizzati ai creatori di contenuti video sul web. Parliamo di fotocamere digitali che, spingendo molto sul comparto video, diventano prodotti ibridi. Recensioni, opinioni, video divulgativi oppure scherzosi: le vlog camere si adattano a ogni tipo di filmato. Dotate di display orientabile per mostrare in tempo reale l’inquadratura, danno il meglio con i volti, anche grazie all’impiego di effetti specifici pensati per migliorare l’incarnato. E si comportano bene nell’inquadrare oggetti in movimento grazie ad autofocus precisi e veloci. Ottime per realizzare video in slow-motion e time-lapse, le vlogging camera brillano sul versante della connettività, collegandosi al Wi-Fi per girare e postare video in pochi attimi. E possono essere gestite da remoto attraverso specifiche app per smartphone. Progettate per rendere al meglio la voce, sono spesso provviste di due o più microfoni direzionali che catturano il suono in modo molto accurato.
Vlog camera dal miglior rapporto qualità-prezzo:
Sony Vlog Camera ZV-E10
Sony Vlog Camera ZV-E10 II
Sony Vlog Camera ZV-1
Sony Vlog Camera ZV-E10
Sony Vlog Camera ZV-E10 II
Sony Vlog Camera ZV-1
Videocamere a 360 gradi
La videocamera a 360 gradi registra nativamente video sferici che documentano ciò che avviene tutt’intorno al sensore, e non solo frontalmente. Per realizzare video del genere, si impiegano due o più obiettivi che lavorano all’unisono per catturare immagini provenienti dalle varie angolazioni. Da utilizzare in postazione fissa o come action cam per riprendere l’azione nel vivo, queste videocamere portatili permettono di realizzare video navigabili dal fruitore attraverso lo spostamento dell’inquadratura. Per godere al meglio dei video a 360 gradi, è anche possibile sfruttare appositi visori che consentono a chi li indossa di vivere un effetto coinvolgente ed immersivo. Con un visore di questo tipo, lo spettatore viene posto al centro delle sequenze panoramiche e può visionare le riprese laterali e frontali solo muovendo la testa.
Videocamere per videosorveglianza
Le videocamere per videosorveglianza hanno rivoluzionato il modo di intendere la sicurezza domestica. Fino a qualche anno fa, infatti, realizzare un impianto casalingo sarebbe risultato piuttosto costoso e complesso. Ma oggi, l’evoluzione tecnologica che ha investito anche il settore delle videocamere digitali, ha reso tutto più semplice. Anche con un budget contenuto, infatti, ci possiamo portare a casa videocamere di sicurezza efficienti che, in più, non richiedono opere murarie per l’installazione. Anche chiamate IP camera, sono in grado di collegarsi alla rete tramite cavo Ethernet o Wi-Fi, trasmettendo costantemente le immagini a un hard disk (DVR) che le registra in formato file video. In alternativa, i filmati possono essere visionati in streaming sullo schermo di un tablet o uno smartphone. Così facendo, è possibile tenere d’occhio gli ambienti interni ed esterni anche a migliaia di chilometri di distanza, attivando o disattivando numerose funzioni (movimento dell’obiettivo, zoom, registrazione programmata) con pochi e semplici passaggi. Provviste anche di infrarossi per la visione notturna, le IP Camera possono integrare sensori di movimento e allarmi visivi e sonori.
Droni con videocamera

I droni con videocamera utilizzati nel campo delle videoriprese aeree sono da anni realtà sia in ambito professionale che amatoriale. Le performance di un drone del genere dipendono da numerosi fattori, in primis le specifiche tecniche del sensore e dell’obiettivo. I modelli di fascia bassa sono i più leggeri e fragili, potendo mettere in campo una potenza limitata. La videocamera digitale, con risoluzione al massimo HD, non è dotata di stabilizzatore d’immagine. E l’autonomia in volo si aggira intorno ai dieci, massimo quindici minuti. In più, il drone non può allontanarsi più di tanto dal telecomando o dallo smartphone usato per controllarlo. A fronte di un prezzo più alto, i droni di fascia media offrono il pieno supporto a riprese video in formato Full HD e allo streaming in tempo reale delle immagini. Oltre ad assicurare maggiore autonomia, solidità e una superiore distanza operativa. Infine, i droni con videocamera di fascia alta rappresentano il top della categoria. Riprese in 4K UHD, trenta minuti circa di autonomia in volo, stabilizzatori ottici di immagine e componentistica di alto livello: ecco le caratteristiche che segnano un netto confine tra questi device e i modelli più economici.