Allarme inquinamento: ecco come scegliere il purificatore d’aria giusto

Con l'arrivo dell'inverno la concentrazione di polveri sottili aumenta. Ecco come scegliere il purificatore giusto per rendere l'aria di casa più sana
Di Vittorio Pipia 12 Novembre 2021
Purificare l'aria

L’autunno inoltrato, le temperature più basse, l’arrivo delle vacanze di Natale e lo strascico del lockdown portano molte più persone a trascorrere un quantitativo di tempo più elevato in ambienti chiusi. Che si tratti di casa, o dell’ufficio, l’allarme relativo all’aumento dell’inquinamento non è circoscritto solamente alle aree aperte o alle metropoli, ma anche negli ambienti domestici e lavorativi, dove durante i mesi più freddi, lo scarso ricircolo d’aria può causare un incremento delle sostanze inquinanti e dunque un’aria insalubre.

Proprio per questo è necessario non solo monitorare la qualità dell’aria all’interno degli spazi in cui passiamo più tempo, ma eventualmente ovviare all’aria inquinata con dispositivi appositi. Parliamo dei purificatori d’aria, da non confondere con ventilatori o raffrescatori. Sul mercato ce ne sono tantissimi, dallo Xiaomi Air Purifier 3C al Dyson Purifier Cool, passando per dispositivi più semplici come il Beghelli SanificaAria30 e tantissimi altri.

Purificazione aria

Diverse le specifiche a cui fare attenzione, ma la scelta può variare anche a seconda dell’ambiente di utilizzo. Cucina e camera da letto non sono soggetti agli stessi inquinanti, e i luoghi che consideriamo salubri potrebbero riempirsi di sostanze potenzialmente nocive. Ecco dunque a cosa fare attenzione e come rendere gli ambienti più sani.

Festività in arrivo: attenzione alla cucina

Gli italiani e la cucina, un connubio inseparabile, simbolo della nostra storia e della nostra cultura. Cucinare è motivo di convivialità e gioia. Ma cucinare è anche uno dei modi più efficaci per diffondere alcuni inquinanti che possono risultare nocivi. Per esempio la frittura rilascia particolato fine e ultrafine, così come la cottura alla griglia.

Non solo cattivi odori dunque, che possono impregnare il bucato e gli ambienti anche per diverse ore, ma a tutti gli effetti un peggioramento della qualità dell’aria che, considerando anche il tempo passato a cucinare, potrebbe davvero causare danni a lungo termine. Tra le soluzioni più immediate c’è senz’altro la possibilità di aprire balconi e finestre, oppure di accendere la cappa aspirante. Il ricambio dell’aria e la conseguente eliminazione degli odori non sono però sufficienti a migliorare la salubrità dell’aria, soprattutto considerando i livelli allarmanti di inquinamento a cui sono soggette le nostre più grandi città, come Torino e Milano.

Cucina e inquinamento

Proprio per questo motivo la scelta di un purificatore d’aria di buona qualità si rivela cruciale per tale scopo. Importante selezionarne uno con un flusso d’aria piuttosto elevato, come per esempio il Dyson Purifier Cool Formaldehyde o il Philips AC2887. In entrambi i casi, oltre a un potente flusso d’aria e a un motore molto silenzioso che consente di mantenere in funzione il purificatore in ogni circostanza, risulta cruciale la presenza non solo del filtro HEPA, in grado di catturare particelle fino a 0,3micron, ma anche quella del filtro ai carboni attivi. Questo cattura le particelle organiche, intrappolandole e purificando in maniera più profonda l’aria che poi respiriamo.

Sensori e PM: a cosa fare attenzione?

Uno dei consigli a cui diamo maggior peso è la presenza di appositi sensori intelligenti in grado di identificare in maniera corretta gli inquinanti dei vari ambienti e di far funzionare dunque il purificatore in maniera automatica. Il peggioramento della qualità dell’aria infatti, non è strettamente connesso al cattivo odore, ma varia da caso a caso. La polvere è uno degli elementi più complessi da catturare ed eliminare. È infatti formata da acari, cellule morte, peli di animali, benzene e composti organici volatili.

Bissel Air320

Bissel Air320 è dotato di un triplo sistema filtrante con prefiltro, filtro ai carboni attivi e filtro HEPA.

Considerando che un essere umano respira in media 9000 litri d’aria al giorno e passa fino al 90% del tempo a disposizione in luoghi chiusi, ci si rende subito conto di come un’aria inquinata e non correttamente purificata possa impattare sulla nostra salute.

I purificatori più avanzati sono dotati di speciali sensori in grado di rilevare PM2,5, ovvero tutte quelle microparticelle che hanno una misura minore o uguale a 2,5 micron. Basti pensare al Rowenta Eclipse 2in1 oppure allo Xiaomi Mi Air Purifier 3H.

Ogni produttore investe poi anni e anni di ricerca per migliorare in maniera sostanziale i propri dispositivi. Per esempio, il Dyson Purifier Cool Formaldehyde, di cui potete leggere qui la nostra recensione, è in grado di riconoscere la formaldeide, sostanza nota per le sue proprietà conservanti, ma contenuta anche in mobili e che si può formare con l’uso di alcuni detergenti per superfici che contengono limonene, ovvero quella sostanza che dona il classico profumo di agrumi.

Purificatori insomma talmente avanzati che sono in grado di bloccare anche il virus H1N1, meglio noto come virus dell’influenza di tipo A.

Automazione, funzioni smart, applicazioni

Come detto, la presenza dei sensori è qualcosa a cui porre attenzione, così come la loro integrazione. La presenza di un’apposita modalità automatica è senza ombra di dubbio essenziale, in quanto la qualità dell’aria non è misurabile semplicemente con i nostri sensi.

Sistema di monitoraggio

Ci sono una moltitudine di dispositivi in grado di soddisfare questa esigenza. Dai più economici, come lo Xiaomi Mi Air Purifier 3C, ai più tecnologici come il Philips 2000 Series. Nella quasi totalità dei casi c’è inoltre un apposito metodo di segnalazione di visiva che ci permette di capire in maniera immediata la qualità dell’aria, tramite segnale luminoso (come nel Bissell Air320) oppure tramite un pratico display LCD (come nel Dyson Hot+Cool Link).

Molti purificatori offrono infine una connettività Wi-Fi, che ne consente la gestione tramite applicazione dedicata. In questo caso c’è la possibilità di impostare degli intervalli di funzionamento, monitorare l’andamento della qualità dell’aria tramite appositi grafici e anche interagire con gli stessi tramite gli assistenti vocali di Amazon o Google.

Filtri, costi e manutenzione

Come la maggior parte degli elettrodomestici, anche e soprattutto i purificatori d’aria hanno bisogno di una certa manutenzione per poter garantire un corretto funzionamento. Prima dell’acquisto dunque è bene verificare con il produttore non solo il costo dei ricambi, in media varia dai 50 ai 100 euro per il sistema di filtrazione completo, ma soprattutto la frequenza di sostituzione. Se alcuni purificatori infatti necessitano la sostituzione dei filtri ogni tre mesi, altri possono arrivare a un anno di utilizzo.

Sistema di filtrazione

Alcuni dispositivi integrano un’applicazione che consente di monitorare l’effettivo utilizzo, in modo da poter cambiare il sistema di filtrazione solo quando realmente necessario. Sotto questo punto di vista, i dispositivi di fascia più alta, garantiscono prestazioni più durature e intervalli di sostituzione più lunghi, caratteristica che nel tempo si traduce in un effettivo risparmio.

Il sistema di filtrazione è composto sovente di un prefiltro iniziale, realizzato in tessuto o con reti metalliche con maglie piuttosto fitte. In questo caso è consigliato pulire il prefiltro (spesso non sostituibile), all’aperto, con aria compressa o con prodotti appositi, in modo da liberare i piccoli fori del filtro e consentire un adeguato passaggio dell’aria e di conseguenza una corretta filtrazione.

Purificatori, non sottovalutiamoli

Il purificatore d’aria è sicuramente un elettrodomestico difficile da valutare, in quanto una volta installato sembra inerme e l’interazione con lo stesso è minima. Non si tratta di un elettrodomestico come il ventilatore, che dona refrigerio, un aspirapolvere robot, che pulisce casa anche in nostra assenza, o un lavapavimenti che ci permette di non usare il mocio.

Purificatore Bissell Air320

Anche il design è importante. Bissel Air320 si integra perfettamente in ogni ambiente grazie alla costruzione sobria e ai supporti in legno.

Ma si tratta probabilmente di uno degli elettrodomestici più importanti nell’ambiente domestico, soprattutto nelle già citate aree urbane, dove l’aria è di per sé inquinata, in maniera maggiore durante i mesi più freddi. Chi è ancora indeciso potrebbe però valutare in maniera preventiva l’acquisto di un sensore in grado di monitorare la qualità dell’aria. Ce ne sono tanti in commercio, tra i più consigliati ricordiamo il Netatmo Healthy Home Coach, o il recente Amazon Smart Air Quality Monitor. In entrambi i casi, si tratta di dispositivi dotati di sensori che monitorano la salubrità dell’aria, segnalando la presenza di eventuali anomalie o sostanze nocive. Un acquisto che ci potrebbe permettere di avere più coscienza di ciò che respiriamo e della qualità dei nostri ambienti, prima di valutare l’investimento in un purificatore d’aria.

Pubblicato il 12 Novembre 2021
Vittorio Pipia
Vittorio Pipia

Nato nel 1992 ho sempre avuto una grande passione per i motori e per la tecnologia, passioni che ho poi sempre coltivato fino a farle diventare parte del mio lavoro. Da circa 6 anni provo, analizzo diversi prodotti delle più svariate categorie, dall’intrattenimento audio-visivo fino agli elettrodomestici passando per la domotica. Analisi che condivido poi online in diversi modi, con...Leggi tutto

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